Un tributo ad un grande intellettuale calabrese, uno spettacolo basato su uno dei testi più noti di Strati e che proprio quest’anno andrà in scena nei maggiori teatri della nostra regione con una serie di repliche. 

Arriverà a fine marzo in Calabria "Il ritorno del soldato" di Saverio Strati, diretto da Giancarlo Cauteruccio e prodotto dalla compagnia Teatro del Carro, nell'ambito delle iniziative promosse dalla Regione Calabria, Fondazione Calabria Film Commission e Comitato 100STRATI per le celebrazioni del centenario della nascita dello scrittore Saverio Strati

L’opera  messa in scena nei primi giorni di febbraio al Teatro Aurora di Scandicci, proprio nella sua città di adozione, alle porte di Firenze, è la prima di una serie di repliche che si svolgeranno a partire dalla fine di marzo anche in Calabria.

Lo spettacolo tornerà in Calabria dove ci sarà la prima regionale il 26 e il 27 marzo al Teatro Rendano a Cosenza, per poi replicare al Teatro Cilea a Reggio Calabria, al Teatro Politeama a Catanzaro, al Nuovo teatro di Crotone e al Teatro Gentile di Cittanova (Rc), in attesa di definire la data al Nuovo teatro di Vibo Valentia. 

Successo a Scandicci per “Il ritorno del soldato” di Saverio Strati

Ad introdurre lo spettacolo nel centro toscano sono stati il regista Cauteruccio, la sindaca di Scandicci Claudia Sereni e la presidente della Commissione Cultura della Regione Toscana Cristina Giachi che ha portato il saluto del presidente Eugenio Giani, e ha pubblicamente voluto ringraziare la Regione Calabria per l’importante iniziativa e per aver voluto onorare la Toscana e Scandicci che hanno accolto il grande scrittore per 50 anni fino alla sua morte. La produzione della pièce, che Strati scrisse insieme al drammaturgo Vincenzo Ziccarelli, rientra infatti nel progetto “100Strati,” ideato dal Comitato per le celebrazioni istituito dalla Regione Calabria insieme alla Fondazione Calabria Film Commission, e in collaborazione con la Regione Toscana, la Fondazione Toscana Spettacolo e il Comune di Scandicci, per celebrare lo scrittore Premio Campiello nel 1977 per “Il selvaggio di Santa Venere”, sia nella sua terra natale sia in quella di adozione.

A suggellare la riuscita della prima a Scandicci è stata la presenza in sala di molte personalità dell’ambiente culturale fiorentino e non solo, che non sono volute mancare: solo per citarne qualcuno, c’erano il direttore del Gabinetto Vieusseux Michele Rossi, il professore Francesco Gurrieri, e Lucia Calogero, nipote del grande poeta calabrese Lorenzo Calogero, insieme a molti altri intellettuali, artisti e giornalisti toscani.

Lo spettacolo è stato accolto da una platea gremita che non si è risparmiata in applausi a scena aperta rivolti al regista, che ne firma anche l’adattamento, le scene e le luci, e agli attori Laura Marchianò, Stefania De Cola, Salvatore Alfano e Francesco Gallelli. Le musiche originali sono dei giovani musicisti Vincenzo Maria Campolongo e Marco Carbone; i costumi sono di Mariella Bruzzese. Lo spettacolo si avvale inoltre della preziosa collaborazione artistica e voce off di Anna Maria De Luca, fondatrice insieme a Pino Michienzi della compagnia Teatro del Carro; la scenografia video e le elaborazioni digitali sono di Nino Cannatà, il prologo originale è scritto da Anna Giusi Lufrano, mentre la cura organizzativa e la direzione produttiva sono di Luca Maria Michienzi.