Dodicesima edizione per il tradizionale tuffo di Santo Stefano nelle acque dello Jonio reggino: 30 persone hanno sfidato il freddo, dal sedicenne thailandese Phurinat alla 67enne Angela
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Un magnifico sole, una leggera brezza ed un gruppo di amici che si tuffa nelle acque blu dello Jonio. Niente di particolare, se non fosse che è il 26 dicembre ed è pieno inverno, le acque hanno una temperatura decisamente non idilliaca e il resto degli astanti sul lungomare non ha il costume ma pesanti cappotti invernali.
Tutto questo è il Cimento Invernale della Locride, organizzato da Associazione Zephyria, Salvamento Mare e Università Popolare ArtInMovimento. Anche quest’anno sono stati in tantissimi a sottoporsi alla coraggiosa prova, nonostante l’influenza e la nuova ondata di contagi del covid abbiano letteralmente decimato il numero dei partecipanti.
Lo schema è quello classico: il ritrovo in spiaggia, gli sguardi sorridenti, chi si avvicina facendo previsioni sulla temperatura dell’acqua e chi si spalleggia cercando di farsi coraggio. All'orario stabilito tutti insieme, la rincorsa e il tuffo: le urla, i salti, il bagno in acqua e gli applausi di tutti, inclusi i tanti che si sono fermati a vedere il coraggioso bagno fuori stagione.
Alla fine, sfida superata e tisana calda per tutti: stretti in asciugamano per riscaldarsi, tra una battuta ed un commento, ci si dà appuntamento al prossimo anno, nella speranza di essere sempre più numerosi e di raggiungere i numeri da record delle edizioni liguri del cimento.