Ogni anno, nel giorno dell'Immacolata, la comunità del piccolo centro della Locride si riunisce in piena notte per pregare e celebrare l'inizio del periodo di festa davanti ad un enorme fuoco, acceso in piazza alle sei di mattina
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Una tradizione popolare che è entrata a far parte del cammino religioso verso il natale, un rito che affonda nel passato e che unisce ogni anno un'intera comunità.
Siamo a Stilo, nella Locride, ed ogni anno per l'Immacolata si accende un fuoco sacro e propiziatorio, un'antica tradizione che lega la comunità unendo il rito pagano e le festività religiose. «È una tradizione che parte da lontano - spiega don Giovanni Coniglio, parroco della comunitù - una volta non vi erano fuochi d'artificio e quindi si festeggiava così, accendendo dei fuochi propiziatori in ogni paese alla vigilia dell'Immacolata. Noi lo facciamo da anni alle sei di mattina, in un lungo periodo di preghiera e meditazione che inizia il 28 novembre con le celebrazioni alle 4.30 di mattina».
Il fuoco annuncia l'inizio del cammino, l'inizio della festa, e un'intera comunità assiste a questo momento, a questa festa stringendosi e riparandosi dal freddo, scaldandosi alle fiamme della pira accesa nella piazza centrale.
In questo reportage, Vincenzo Caricari ci presenta i fuochi sacri di Stilo, una tradizione che ogni anno si rinnova e che ci viene raccontata da don Giovanni Coniglio, parroco del piccolo centro della Locride.
Ogni anno, nella notte dell'Immacolata, una comunità si stringe intorno al fuoco per celebrare l'inizio delle festività natalizie. La messa in piena notte, i volontari che per giorni raccolgono il materiale da bruciare e accendono la pira al centro della piazza, alle sei di mattina, per unirsi in un rito che unisce tradizioni pagane e festività religiose.