Presente nella cittadina tirrenica dal 1600, proveniente da Napoli, è venerata dal 1800 dagli scaleoti che pregarono la statua per essere liberati dal colera
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Devozione, fede, spiritualità, per una comunità che si abbraccia intorno ad una festa religiosa attesissima, ogni anno, il 16 di luglio. La processione della Madonna del Carmelo, a Scalea, unisce tutti i fedeli, i quali partecipano ai diversi momenti religiosi durante la giornata. L'inizio della festa è sancito dalla presenza delle cinte votive fatte di ceri, portate in testa come atto di devozione, che rappresentano uno dei momenti cruciali della giornata. Durante la festa è prevista anche la processione che vedrà la statua della Madonna attraversare le vie di Scalea, antico borgo marinaro della costa tirrenica cosentina devoto alla sua protettrice fin dal 1600.
L'origine della devozione
Il simulacro della Madonna del Carmelo è presente a Scalea dal 1600, proveniente da Napoli, ma è nel 1800 che la devozione acquista maggiore importanza, in occasione della presenza del "morbo maligno". Il colera, diffuso in tutto il Regno di Napoli, e arrivato anche a Scalea, mieteva vittime in continuazione, tanto da portare i fedeli a rivolgersi proprio alla Madonna per essere liberati da tale flagello. Subito dopo il voto e la supplica della comunità scaleota, il colera terminò e non ci furono più vittime. Per ringraziarla della grazia ricevuta, la Madonna del Carmelo fu proclamata solennemente il 7 marzo 1855 protettrice di Scalea, tramite atto notarile redatto dal notaio Francesco Marsiglia di Aieta, approvato dall'autorità civile e religiosa, che la proclamarono Regina di Scalea. Da allora si svolge ogni anno la festa solennissima il 16 luglio, ripetuta anche il 21 novembre per ricordare un'altra grazia che la Madonna del Carmelo concesse. In un novembre dell'800 le continue piogge torrenziali non permisero ai contadini di coltivare i campi. La comunità invocò nuovamente la Madonna per far cessare le piogge, affinché si potesse seminare, e per la seconda volta la protettrice concesse la grazia, fermando il brutto tempo che durava ormai da molti giorni. I contadini poterono perciò seminare il grano e ottenere un buon raccolto evitando così una carestia.
Dalla casa comunale alla chiesa di Santa Maria d'Episcopio
La devozione per la Madonna del Carmelo unisce ogni 16 di luglio l'intera comunità, grazie alla processione che attira numerosi fedeli provenienti da tutta la Calabria. Tutto inizia nella mattina con le cinte votive, ceri portati in testa come devozione e ringraziamento per una grazia ricevuta, o per una grazia da richiedere. La partenza è prevista sempre dalla casa comunale, e vede il sindaco portare lui stesso un cero votivo addobbato con spighe di grano, chicchi d'uva e ramoscelli di ulivo, simbolo di prosperità per i raccolti, verso la chiesa di Santa Maria d'Episcopio, chiamata anche la chiesa del Carmine, che si trova nella parte alta del paese. Il primo cittadino sarà seguito in corteo dalle autorità civili e militari, e da tutte le persone che porteranno anche loro le cinte votive, trasportate anche durante la novena nei giorni precedenti, e nella processione del pomeriggio alle 18:00. L'atto del primo cittadino vuole rappresentare l'offerta alla Madonna del Carmelo delle primizie, per richiedere la sua protezione sui raccolti dell'intera comunità di Scalea. Il sindaco consegnerà direttamente nelle mani del Vescovo Stefano Rega il proprio cero votivo, accompagnato da una frase solenne.
Le cinte e la processione
Le cinte sono fatte principalmente da una struttura in legno, quadrata, che sostiene i ceri, e vengono addobbate con fiori, ramoscelli e nastri, ognuna con il proprio gusto personale. Intrecciate da abili mani, verranno portate sulla testa soprattutto dalle donne, che con fatica, simbolo quest'ultimo anche di sacrificio, le trasporteranno in giro tra i vicoli in pendenza che dalla chiesa arrivano fino alla marina. La festa vedrà il suo culmine quando la Madonna verrà presa a spalla dai portantini e scenderà dal monte Episcopio, precedendo tutte le cinte votive realizzate dai fedeli e dall'Arciconfraternita Beata Vergine Maria del Monte Carmelo, e dal popolo santo di Dio. Durante la processione, la Madonna andrà incontro alla sua gente e in tutte le strade che percorrerà sarà un bagno di folla, un tripudio di gioia e di emozione da parte di tutto il popolo di Scalea. Tutto intorno sarà festa grande, e grande emozione per i devoti, poichè la protettrice di Scalea, con in braccio il Bambino, tramite il suo passaggio benedirà tutte le abitazioni e le famiglie del paese.
Il popolo, di rimando, la accoglierà con scritte, coperte ricamate e ricche di colori stese ai balconi, in segno di accoglienza e felicità per la sua presenza, che porterà ricchezza e protezione. Nel primo centenario della proclamazione ufficiale, la protettrice di Scalea venne solennemente incoronata dal Capitolo Vaticano il 16 luglio 1955, e la comunità organizzò grandi festeggiamenti, donando alla Vergine una corona d’oro ricoperta di smeraldi ed altre pietre preziose. La corona fu ricavata dall'oro messo a disposizione dalla popolazione, che venne fuso in Piazza Maggiore De Palma con una particolare cerimonia. Un altro momento importante della festa della Madonna del Carmelo vede la statua di Maria con suo figlio arrivare in piazza Aldo Moro. Qui si svolgeranno i saluti del sindaco e il discorso del predicatore della novena, che sancirà il termine della processione con la benedizione sulla comunità e sul popolo di Scalea.