Situato su versante nord dell’altopiano del Monte Poro, Zungri è nota principalmente per le grotte, testimonianza storica unica nel suo genere. Interessante e suggestiva è sicuramente anche la frazione di Papaglionti Vecchio
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Sono davvero pochi i posti che, in Calabria, riescono a suscitare fascino e suggestione allo stesso tempo. Uno di questi è sicuramente Zungri, l'insediamento rupestre nel cuore della provincia di Vibo Valentia il cui parco è diventato meta di turisti e appassionati alla ricerca di bellezza e mistero. In un viaggio nella Costa degli Dei, infatti, non può assolutamente mancare una visita a Zungri, un posto magico e ricco di storia. Ma andiamo a scoprire un po' meglio cosa è possibile visitare a Zungri.
Zungri, la storia dell'insediamento e delle Grotte
Le prime notizie documentate dell'esistenza di un insediamento umano denominato Zungri(il cui nome deriva da "roccia", "tufi", "dirupi" denominazioni ben compatibili con le caratteristiche morfologiche della zona) risalgono al 1310, come attesta un antico documento riportato nelle Rationes Decimarum Italiae, che ci consente di affermare che in quell’anno esisteva nella diocesi di Mileto un centro abitato chiamato Zungri.
Numerosi studi hanno accertato che l'area ove risulta localizzato l'abitato di Zungri era già stata popolata in epoca preistorica, in epoca magno-greca e romana e che dal VI sec. la zona è stata abitata da popolazioni neogreche. Zungri fu istituito come Comune nel 1811,più volte distrutto dal terremoto in particolare nel 1638, 1783 e nel 1905.
Le Grotte di Zungri, una casa scavata nella roccia
Testimonianza tra le più rilevante della Calabria delle case scavate nella roccia sono le Grotte di Zungri, le più note sono la Grotta di San Leo in contrada Fossa di Mesiano dove sono state ritrovate vestigia d'insediamento di età romana e la Grotta degli Sbariati. L'insediamento è situato nell'immediata periferia del centro storico di Zungri, in località Fossi e sembra risalire al X-XII sec.
Costituito da un centinaio di grotte, di varie dimensioni e forme, occupa una superficie di circa 3000 mq. ed è considerato un caso unico, nel suo genere in Calabria.
Gran parte delle grotte è costituita da un solo ambiente, poche sono quelle composte da più ambienti e del piano superiore. Varia è la forma interna delle grotte, ve ne sono circolari, rettangolari con volta a cupola, con foro presa d'aria, e altre hanno regolari finestre. Visibili sono le tracce della rete idrica, della rete viaria e varie sono le sorgenti e le vasche tuttora presenti.
Alle Grotte di Zungri abbiamo dedicato anche un'intera puntata della trasmissione "La terra del Sole", condotta da Giuseppe Gervasi.
Alla scoperta di Papaglionti e della Villa Romana di Zungri
Nella frazione Papaglionti, suggestiva è una visita al paese vecchio, il piccolo borgo abbandonato a seguito di una disastrosa alluvione del 1952. Nella frazione di Papaglionti sono stati ritrovati resti di muraglie in mattoni di argilla, di colonne in pietra romana e di una villa Romana di epoca augustea, conosciuto come la Villa Romana, o più comunemente chiamata "Grotta di Trisulina", rappresenta una delle testimonianze più importanti e significative della presenza Romana del periodo Augusteo in questa zona della Calabria. La costruzione è ubicata sulla cima di una collinetta a sperone in località Trisulina. Tipica casa romana, organizzata in due cortili, rappresentava per l’epoca sicuramente una costruzione di lusso e oggi non rimangono che le rovine a livello del suolo, quasi integra si conserva la parte interrata.
Il Calvario di Papaglionti, realizzato intorno alla fine del 600, è posto lungo la strada che porta al vecchio centro urbano, si conserva in buone condizioni grazie alla consistente struttura muraria di pietra granitica locale rafforzata con mattoni e scaglie di laterizio. Al centro del Calvario vi è una nicchia, delimitata lateralmente con mattoncini di laterizio, e al cui interno in origine, si trovava un dipinto raffigurante la Crocifissione di Cristo.
Cosa visitare a Zungri: tutti gli itinerari
Nel centro storico di Zungri si trova il Museo provinciale della Civiltà Rupestre e Contadina, la Chiesa ora Santuario della Madonna della Neve e la Chiesa della Madonna del Rosario, oltre alla chiesetta-villetta della Madonna di Lourdes.
Nella chiesa della Madonna della Neve è custodito un dipinto di interesse artistico e storico: il quadro della Madonna della Neve, attribuita ad un artista meridionale probabimente formatosi presso la scuola Raffaelesca del XVI sec. Il pittore prese spunto, nel creare il dipinto, alla "Piccola Sacra Famiglia" di Raffaello custodita al Louvre di Parigi.
Di notevole interesse è anche la villetta della Madonna di Lourds, costruita sul luogo ove vi era l'antica chiesa matrice che andò distrutta col terremoto dell'8 settembre 1905. dietro la villetta-chiesetta parte la stradina che porta all'Insediamento Rupestre, impianto urbano di case scavate nella roccia risalente al XII-XIV sec.
Nella parte alta del paese, fuori il centro storico, si trova la Villa Comunale "Cichello Gasparri" dove è possibile ammirare la scultura bronzea dell'Emigrante del maestro Michele Zappino famoso artista di Zungri; altre sue numerose opere sono sparse per il paese (Il Cavallo di Piazza Almirante, il Calvario, Padre Pio, la pace in Piazza De Gasperi dove è presente anche la chiesa di San Nicola.
In località "Macroni" archeologi hanno rinvenuto un insediamento romano in villa, è stata trovata un'antica grotta e un Cristo stilizzato scavato nell'arenaria.
Di rilevante interesse storico è anche il Palazzo di Francia, risalente al 1700, che costituisce l'esempio più rappresentativo di Casa Signorile presente in ambito rurale nell'arco del Poro. Era un'imponente struttura a forma rettangolare a due piani, come la maggior parte dei palazzi simili, il piano terra adibito a magazzino, come deposito dei prodotti agricoli ed attrezzature agricole, e il piano primo a residenza dei proprietari, oggi interamente crollato. Era realizzata con struttura portante in muratura di pietra granitica intonacata a calce all'interno, rafforzata all'esterno con scaglie di laterizio, e con portale d'ingresso, mensole e piano dei balconi, realizzati in pietra granitica locale.