Un’opera completamente in ghiaccio composta da 11 statue di circa due metri, che mette in connessione l’antica tradizione del presepe con la più contemporanea lavorazione di materiali. 

È il Presepe di ghiaccio di Corigliano-Rossano, realizzato da Luca Mazzotta, maestro scultore, campione italiano e vice campione del mondo che, in collaborazione con Conpait - Confederazione Pasticceri Italiani, volta divulgare quest'arte in tutta Italia, ha dato vita ad un evento unico in Calabria.

 

Il presepe, dopo l’apertura del 9 dicembre che ha visto anche una performance live del maestro scultore, sarà presente fino al 7 gennaio in piazza Steri, nel centro storico di Rossano, inserito all’interno di una cella refrigerata a vista grande 27 metri quadri, all’interno della quale le statue potranno conservarsi per tutta la durata dell’esposizione, permettendo così al pubblico di visitare l’opera fino al nuovo anno.

La data del 9 dicembre, inserita nel cartellone delle manifestazioni natalizie di Corigliano-Rossano, non è stata l’unica per poter assistere ad una performance live: sono 4 in totale i momenti durante i quali sarà possibile vedere Luca Mazzotta all’opera sulle sue sculture ghiacciate, come quella già passata del 10 e del 16 dicembre, data in cui è stato completato, e la prossima subito dopo Natale, oggi 26 dicembre, quando al presepe verrà aggiunta la statua dell’Angelo. 

 

L’idea del presepe di ghiaccio 

«Il progetto è nato 4 anni fa insieme a Piano B, tra i gestori del castello Svevo di Cosenza, struttura ospitante delle prime due edizioni del presepe di ghiaccio, la prima nel 2019, che ha rappresentato una sorta di “prova” durante la quale la natività è stata esposta solo per un giorno», dice Mazzotta. Sottolineando anche il grande successo riscosso in quell’edizione, ripetuto l’anno dopo ma con l’aggiunta di una cella frigorifera, all’interno della quale il presepe è rimasto in esposizione per tutto il periodo natalizio

 

Un’arte “effimera” come lui stesso la chiama, poiché la sua durata è breve, ma lo scorso anno il progetto, che cresce e si arricchisce di anno in anno, ha ottenuto un altro primato, diventando il primo presepe di ghiaccio realizzato sulla vetta più alta della Sila, tra quelle più alte in Calabria. L’edizione 2022 ha visto infatti il maestro e il suo team lavorare i cubi di ghiaccio in Sila, sul Monte Botte Donato, tenuti per tutto il periodo delle feste di Natale in una cella a -12 gradi.  

 

Per l’edizione natalizia 2023, visto che molti eventi, tra cui anche uno dei capodanni più attesi, sono stati organizzati sul versante ionico, gli organizzatori hanno deciso di puntare su questa zona per realizzare il presepe di ghiaccio, ricevendo la risposta entusiasta del Comune di Corigliano-Rossano, che ha deciso di sposare il progetto ospitandolo a Rossano. «I cubi pesano 130 chili circa ognuno, e vengono congelati in una macchina particolare che li trasforma in ghiaccio cristallino apposta per le sculture, in quanto privo d’aria e perciò trasparente, senza sali nè sedimenti, che riesce a riflettere la luce che gli viene proiettata sopra, facendo cambiare colore a ogni soggetto», sottolinea Mazzotta, ricordando che ogni anno il presepe si modifica grazie all’aggiunta o al cambiamento di alcuni aspetti, ed è sempre quindi in continua evoluzione. 

«Ogni scultura è composta da due cubi di ghiaccio, che si possono sovrapporre anche fino a 4/5, poiché nella scultura del ghiaccio non c’è un limite alla grandezza. Qualche anno fa - ricorda -  ho realizzato il Cristo di Maratea sul lungomare della città lucana, con dei cubi che arrivavano a 4 metri d’altezza, posizionati con delle gru e poi scolpiti insieme. Nonostante fosse luglio, il ghiaccio si è sciolto con meno rapidità rispetto a quello normale, proprio perché privo d’aria»

 

Dalla pasticceria al ghiaccio

L’interesse per le sculture di ghiaccio nasce però da un’altra sua passione, trasformata anche questa in professione molti anni fa: la pasticceria. Luca ha frequentato infatti l’istituto alberghiero, iniziando a lavorare nella pasticceria già a 16 anni, per poi avvicinarsi alla scultura. Lavorare il ghiaccio rappresenta quindi un completamento dell’arte di creare torte e dolci, passione del quale il maestro scultore si serviva per l'abbellimento di buffet e torte. «Vedevo nei libri di pasticceria le immagini di sculture di ghiaccio, e ho iniziato a documentarmi tanto perché mi piaceva. Ho quindi iniziato a comprare vari libri e ho poi frequentato un corso a Venezia, che ha dato inizio a tutto. Le sculture che realizzo non si limitano al ghiaccio, ma ne creo anche utilizzando ad esempio burro, vegetali, pane di zucchero. Dopo il corso ho iniziato a scolpire soggetti più grandi a matrimoni e festeggiamenti importanti, fino ad arrivare al ghiaccio e ai presepi».

Luca al momento è anche docente in un istituto alberghiero, ruolo che gli permette di avere più tempo per sperimentare, crescere, e far evolvere quotidianamente la sua originale passione per le sculture di ghiaccio, nata circa 30 anni fa, professione che in Italia è svolta solo da meno di una decina di persone.