Situato in provincia di Crotone, sorge a circa trenta chilometri dalla costa ionica e ha una popolazione ferma al di sotto degli ottocento abitanti: il borgo fu fortificato da Annibale e poi espugnato dai Romani
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Per raggiungerlo è necessario attraversare un ponte. Il borgo di Umbriatico è come un'isola sprovvista di mare che pretende dai suoi visitatori l'attraversamento di un viadotto per mostrarsi dall'interno. Non c'è altra via d'accesso se non quel passaggio sospeso, quell'opera che lo scrittore Erri De Luca avrebbe definito di architettura gentile: un passaggio che unisce, lega due parti, mette in contatto, e a differenza di un muro non respinge tenendo a debita distanza il resto del mondo.
Il paese, situato in provincia di Crotone, sorge a circa trenta chilometri dalla costa ionica e dispone di una popolazione ferma al di sotto degli ottocento abitanti. C'è da dire che la bellezza del paesaggio, modellata da profonde gole e da scorci naturali, gioca a favore di Umbriatico. La comunità si presenta circondata da rupi che provano ad adombrarla. Ed è proprio in questo ambizioso tentativo che va ricercata e forse trovata l'origine del nome del paese che spunta alle pendici della Sila Greca, erede secondo alcuni studiosi della città magnogreca di Bristacia e poi di Paternum.
Alterne furono le vicende che segnarono la piccola realtà calabrese che, forte della sua posizione, offrì in più circostanze sicuro riparo alle popolazioni del circondario durante le invasioni e soprattutto negli anni del brigantaggio. In passato, il borgo venne fortificato da Annibale e successivamente fu espugnato dai Romani. Il paese venne in seguito venduto a Rinaldo d'Aquino da re Ladislao per poi passare sotto il controllo dei Sangiorgio, dei Ruffo di Montalto, dei Riario, dei Coppola, dei Borgia e degli Spinelli. Furono questi ultimi a venderlo in un secondo momento al barone di Stalettì Giuseppe Rovegna.
A caratterizzare Umbriatico è stata nei secoli anche la presenza di due fortini collocati alle estremità dell'abitato: Porta Fortino, nel rione Castello, con i resti di antiche mura con feritoie e il Fortino di Canalicchio, situato in un'area all'interno della quale sorgono diverse grotte con più stanze. Da visitare nel centro storico sono la suggestiva chiesetta di Santa Maria delle Grazie di epoca medioevale che custodisce i resti di un affresco dedicato alla Madonna Incoronata, databile tra i secoli XII e XIII, ed il settecentesco Palazzo nobiliare Giuranna.
È la Chiesa di San Donato a rappresentare il principale luogo di culto del paese. L'edificio sacro fu cattedrale della diocesi di Umbriatico fino al 27 giugno del 1818 quando si assistette al trasferimento della sede vescovile a Cariati. Oggi fa parte dell'arcidiocesi di Crotone-Santa Severina. La struttura, un tempo dedicata all'Assunta, venne edificata sopra una preesistente cripta intorno al 1030-1040, verso la fine della dominazione bizantina. Attualmente il luogo di culto è dedicato a San Donato, vescovo di Arezzo e compatrono della comunità. All'interno della chiesa, che ha subito negli anni numerosi rifacimenti, è disponibile una reliquia del santo e una sua statua argentea. La cripta si presenta come un edificio modesto in stile romanico con tre navate suddivise da due file di colonne. Anche la struttura sovrastante si caratterizza per una ripartizione in tre navate.