Un luogo in cui aleggia un pizzico di leggenda horror che ispirò Francis Marion Crawford, lo scrittore americano che soggiornò nella torre dal 1887 fino ai primi del ‘900 dopo un suo viaggio in barca a vela lungo il Mar Tirreno
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Affacciata sul mare del Golfo di Policastro, ad un passo dall’isola di Dino, sorge la Torre Crawford, a San Nicola Arcella, luogo ricco di mistero in cui aleggia un pizzico di leggenda horror che ispirò Francis Marion Crawford, lo scrittore americano che soggiornò nella torre dal 1887 fino ai primi del ‘900 dopo un suo viaggio in barca a vela lungo il Mar Tirreno. La Torre, chiamata anche dei vampiri, ispirò l’autore, il quale scrisse uno dei suoi racconti più noti proprio tra quelle mura.
Un pò di Calabria nei racconti di Francis Marion Crawford
Custodisce una storia dai contorni horror la Torre Crawford di San Nicola Arcella, antica costruzione della fine del ‘500 utilizzata come punto di avvistamento, edificata per controllare le incursioni dei pirati saraceni. Il punto geografico in cui è situata, circondato dal mare blu quasi a toccare il Golfo di Policastro, conquistò anche Francis Marion Crawford, uno tra gli scrittori più conosciuti nel mondo anglosassone nel periodo compreso tra l'800 e il '900.
Nato in una famiglia di artisti, padre scultore e zia poetessa, lo scrittore, che aveva scelto come luogo in cui dimorare la costiera sorrentina, scelse come suo secondo posto del cuore San Nicola Arcella, decidendo di rimanervi anche per lunghi periodi durante l’anno .
Quando arrivò in terra calabra, affascinato da quell'affaccio sul mare e dove all’epoca non sorgeva alcun’altra abitazione, decise di prendere la torre in affitto dalla signora Cristina, proprietaria della dimora e appartenente a una famiglia di notabili del posto.
La ristrutturò e la trasformò in una delle sue residenze, dove amava rinchiudersi per poter scrivere quelli che sarebbero diventati i suoi romanzi più apprezzati, facendosi contaminare dalla bellezza e dal mistero che da sempre aleggiavano intorno a quello scoglio che sorregge la fortezza. È stata proprio la suggestiva dimora, conosciuta oggi anche come torre dei vampiri, ad ispirare le storie più misteriose e paurose dello scrittore statunitense, che ambientò i suoi racconti proprio in Calabria e all’interno della Torre.
Vampiri, fantasmi e misteri erano al centro delle sue storie horror e fantasy, senza dimenticare le credenze popolari della comunità, all’epoca molto superstiziosa circa alcune storie terrificanti che giravano intorno alla torre, che Crawford riusciva perfettamente a legare al suo stile gotico inserendoli nei suoi scritti di paura. Tra quelli più letti troviamo La strega di Praga, La cuccetta superiore e Il teschio che urla.
Ma la sua opera più nota e apprezzata è sicuramente “For the blood is the life”, diffuso in Italia con il titolo “Cristina” o “Perché il sangue è vita”, iniziato nel 1880, in cui si parla proprio di vampiri, ma alcuni anni prima che iniziassero a diffondersi le conosciute leggende del Conte Dracula. Protagonista della sua opera ambientata a San Nicola Arcella e all’interno della Torre, è Cristina, che dopo essere stata assassinata da due ladri che si introducono nella costruzione, si trasforma in una vampira. Aggirandosi tra le mura, ammalia Angelo, altro protagonista della storia, che si lascia vampirizzare dalla giovane attraente, da sempre innamorata di lui, il quale alla fine è però costretto ad ucciderla.
Il romanzo, che il famoso autore Howard Phillips Lovecraft considerò come uno dei migliori racconti sui vampiri di sempre, porta perciò un pezzo di Calabria e di San Nicola Arcella tra quelle pagine note e piene di mistero di uno degli autori più influenti della scena letteraria anglosassone.