Tra maestosi ulivi secolari, a pochi chilometri dalla città di Catanzaro, il Parco archeologico Scolacium di Roccelletta di Borgia si presenta agli occhi dei visitatori con la sua imponente storia millenaria. Numerosi ed importanti sono stati i ritrovamenti registrati nel corso degli anni grazie anche alle operazioni di scavo effettuate nell'area. Dagli elementi preistorici alle tracce della Magna Grecia e ai resti dell'antica colonia romana di Minervia Scolacium, il Parco racconta con le sue rovine esposte alla luce del sole e con quanto contenuto nel Museo il passaggio di più civiltà e culture per quel fazzoletto di terra calabrese.

La storia del Parco archeologico prosegue ancora e, attraversando il periodo bizantino, giunge al pieno Medioevo la cui testimonianza più importante è rappresentata dai ruderi della Basilica normanna di Santa Maria della Roccella dell'XI secolo. Il sito archeologico conserva preziose testimonianze, reperti che provano la vivacità storica e l'importanza culturale che hanno animato l'area. Un lungo percorso tra le varie epoche tratteggiato, nel video realizzato da Vincenzo Caricari, dall'assistente alla fruizione, all'accoglienza e alla vigilanza Vincenzo Dornetti. La strategica posizione del luogo è riuscita negli anni a favorire i commerci con l'area mediterranea assicurando nello stesso tempo un miglior controllo sul Golfo di Squillace e sul territorio circostante. La forte connotazione romana del Parco, particolarmente evidente grazie ai resti della colonia di Minervia Scolacium, riserva al sito un carattere singolare, un unicum in confronto agli altri parchi archeologici della regione.

Una delle aree principali del Parco archeologico è costituita dal Foro romano. La sua pavimentazione in laterizio valorizza ulteriormente quello che un tempo era considerato lo spazio pubblico per eccellenza intorno al quale sorgevano edifici amministrativi e luoghi di culto. Nel sito sono presenti anche i resti della Curia, del Cesareum e del Capitolium. L'anfiteatro romano, incastonato all'interno del Parco archeologico ricadente nel comune di Borgia, poteva contenere dodicimila persone. Un posto unico nel suo genere, adagiato in un'area capace di tenere assieme storia e fascino, natura e architettura. Il Museo ospitato all'interno del Parco contiene tra le sue pareti importanti reperti, statue e ritratti che ripercorrono la storia del sito archeologico. I visitatori possono inoltre accedere all'antico frantoio della famiglia Mazza, risalente al 1934. Una preziosa testimonianza di archeologia industriale.