Bambini che si rincorrono, fidanzati che si tengono per mano, mentre il sole posa i suoi raggi sulle acque placide. Le immagini da Lorica, ricche di emozioni
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Un foglio bianco, una prima pagina che sovrasta ogni cosa. Eccetto il lago. Quello rimane a vista, con i suoi movimenti lenti su cui delicatamente il sole poggia i suoi raggi. Il lago Arvo si presenta così dopo una giornata di neve. Lungo le sue sponde, a Lorica, la gente prova a catturare nel perimetro di un’inquadratura uno spettacolo naturale a cui si fa fatica ad abituarsi. Non c’è minuto che passi senza che qualcosa non cambi: un dettaglio, una foglia caduta giù da un albero, la direzione del vento, la forma delle nuvole.
Attorno allo specchio d’acqua le famiglie si intrattengono in compagnia di una felicità lieve ma che basta per smontare il mondo rimasto fuori, distante da quella porzione di Calabria. Per un’ora, fosse pure una soltanto, sotto la neve sembra non esserci soltanto la terra ma anche le preoccupazioni, i pensieri e le paure.
Così capita di vedere un bambino che rincorre i propri genitori per lanciare loro addosso un pugno di neve e garantirsi un sorriso ma anche un ricordo. Uno di quei momenti per cui, in futuro, gli adulti potranno dire: ne è valsa la pena. È stato opportuno rallentare, mettere in pausa ciò che conta decisamente meno, puntare il navigatore dell'auto verso la Sila, spingersi fino a Lorica, guardare il mondo che passa dalle sponde dell’Arvo. E poi emozionarsi avvertendo la forza della vita attraversare il presente e lasciare altrove l'idea di trovarsi altrove.
D'improvviso, tra una foto, un bacio, un tenersi per mano, una rincorsa, una caduta e una risata, arriva l'ora di rincasare. Anche il sole si appresta ad andare a dormire. Non prima però di riservare un ultimo regalo, un tramonto struggente capace di aggiungere una sfumatura arancione sulla pelle increspata del lago. Un tramonto così bello che meriterebbe di stare tra i sinonimi della parola sogno.