Tratteggia sul volto i segni della sofferenza, cristallizza il passaggio del dolore in ogni goccia di sangue che scivola giù sulla pelle del corpo martoriato. La statua lignea del SS. Ecce Homo inchioda lo sguardo della gente, lo trattiene suscitando commozione ma anche risvegliando il rispetto che si deve di fronte un supplizio. 

A Mesoraca, in provincia di Crotone, il santuario dell’Ecce Homo custodisce un capolavoro di arte e di fede: una scultura in legno di tiglio risalente al 1630 circa che porta la firma di Fra Umile Pintorno da Petralia. All’interno dell’imponente edificio sacro, situato a circa 550 metri sul livello del mare, la veneratissima statua a mezzo busto raffigura il patimento di Gesù coronato di spine e raduna attorno a sé sentimenti di profonda devozione e preghiere che si innalzano per domandare al cielo conforto, sollievo e carezze per i cuori in difficoltà. 

L'opera, testimonianza autentica delle straordinarie capacità artistiche del suo autore, ha riscontrato sin da subito il favore dei fedeli, nel tempo accorsi numerosi per ammirare la scultura e per ringraziare delle grazie concesse. Ciò che risalta all'occhio è la serenità che traspare dal volto di Cristo, che resiste nonostante tutto. 

Tra cipressi secolari il santuario, incastonato con annesso convento dei frati francescani nell'entroterra crotonese, si presenta maestoso e fiero agli occhi dei pellegrini. Secondo un'antica tradizione, risalirebbe al IV secolo la prima fondazione del luogo di culto per mezzo di alcuni monaci Basiliani. La struttura, un tempo dedicata a Santa Maria della Misericordia, venne abbandonata fino a quando, ad inizio del 1400, Beato Tommaso da Firenze, nell'intento di diffondere il movimento dell’Osservanza, raggiunse la Calabria e ottenne il permesso di avviare i lavori per riadattare il convento. Terminati i lavori, nel 1429 chiesa e convento presero il nome di Santa Maria delle Grazie e negli anni gli edifici subirono una serie di modifiche. Con il passare del tempo il convento venne designato come luogo perpetuo di noviziato. Tra i novizi più illustri che passarono per Mesoraca vanno ricordati Fra Umile da Bisignano, canonizzato nel 2002, e Fra Umile Pintorno da Petralia Superiore il quale scolpì la suggestiva statua del SS. Ecce Homo. 

Per tributarle il giusto risalto, la scultura venne collocata in una cappella costruita appositamente e nel 1780 il santuario assunse il nome di SS. Ecce Homo impreziosendosi al contempo di una serie di opere realizzate a cavallo tra gli anni 1763 e 1767 da Frate Giuseppe da Grimaldi e da Frate Gennaro da Bonifati. Meritevole di attenzione è inoltre la statua della Madonna delle Grazie in marmo di Carrara scolpita da Antonello Gagini nel 1504.

Alterne vicende si susseguirono con il tempo ma il santuario continua ad essere ancora oggi meta di pellegrinaggio e di preghiera, circondato dalle bellezze naturalistiche di un bosco che è oasi di tranquillità. Il giusto complemento per un luogo di forte spiritualità francescana.