Si tratta di uno dei siti di culto più importanti e frequentati dell'intera regione, complice anche la sua storia che narra di diversi “favori” dispensati dalla Vergine nel corso del tempo
Tutti gli articoli di Destinazioni
PHOTO
C'è chi lo raggiunge per trovare un po' di pace e tenere a bada l'irrequietezza dell'anima. Magari per sentirsi più vicino a Dio, per essere ascoltato e capito prima ancora che esaudito nella preghiera. Ci sono dei posti in cui la fede alleggerisce il fardello dell'esistenza, consentendo ai credenti di nutrire con la speranza il bisogno di futuro.
A Torre di Ruggiero, nel cuore delle Serre calabresi, sorge uno dei luoghi di culto più importanti e frequentati della Calabria: il Santuario della Madonna delle Grazie. Una struttura incastonata nell'entroterra che raduna ogni anno attorno a sé migliaia di fedeli e pellegrini in cerca di un dialogo intimo che vada al di là dell'umana condizione e che si agganci direttamente con il cielo. Ma c'è anche chi raggiunge Torre di Ruggiero sprovvisto di devozione e si inoltra nel borgo della provincia di Catanzaro soltanto per cambiare aria, visitare un posto diverso dal solito, ammirare un angolo di Calabria meritevole di cura ed attenzione.
La storia del Santuario della Madonna delle Grazie attraversa secoli e cambiamenti prima di arrivare ai giorni nostri. In origine, nel IX o X secolo, i monaci basiliani in fuga dall'Oriente avrebbero fondato nella zona una Dacia basiliana mantenendo negli anni viva la devozione nei riguardi della Madonna. Si racconta che il 17 aprile del 1677 Isabella Cristello e Antonia De Luca, due ragazze del luogo, si recarono a pregare nella chiesa mariana. Fu proprio qui che Isabella, intenta a meditare, guarì da un brutto male da cui era stata colpita e assistette alla visione della Vergine Maria che chiese di essere venerata in quei luoghi da gente appartenente a comunità vicine e lontane promettendo inoltre grazie ai suoi fedeli.
A causa del terremoto che si abbatté sulla Calabria nel 1783 la chiesa andò distrutta. Dopo settantaquattro anni la Madonna apparve in sogno a Pascale Luna, una contadina della zona, chiedendo la ricostruzione della chiesa. Tuttavia fu necessario attendere ancora altro tempo prima di rivedere in piedi il luogo di culto. Il 10 aprile del 1858 il contadino Francesco Arone, nei pressi dei ruderi dell'edificio sacro, si accorse di uno zampillo di acqua e, una volta rifocillatosi e lavatosi gli arti, guarì immediatamente da un reumatismo articolare. Una circostanza che diede una spinta all'avvio dei lavori per la costruzione del Santuario che terminarono l'8 settembre del 1858. La nuova statua della Madonna delle Grazie fu donata da re Vittorio Emanuele II andando ad impreziosire il luogo di culto che, per le grazie dispensate nel corso del tempo, è anche conosciuto come "piccola Lourdes".