Una delle più belle mete da visitare durante le vacanze in Calabria. Oltre alle opere d'arte che si trovano sui muri di case e palazzi è famosa per il Festival del peperoncino
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Arte, colori e vicoli tra i quali perdersi che raccontano la storia di una delle più belle mete da visitare durante le vacanze in Calabria. Diamante, oltre che terra del peperoncino è stata definita la città dei murales a partire dagli anni ’80, in seguito ad un progetto di riattivazione del centro storico che ne ha arricchito la bellezza.
Diamante e la storia dei murales
Ci troviamo nella Riviera dei Cedri, sulla costa tirrenica cosentina dove troviamo Diamante, tra le più conosciute e particolari città calabresiogni anno visitata da migliaia di turisti e viaggiatori che vogliono scoprirne le particolarità.
L’affaccio sul porto permette una vista sicuramente suggestiva, ma quello che richiama di più è senz’altro l’arte che si può ammirare camminando tra un vicolo e l’altro, che ospita bellissime opere dal 1981, quando partì l’Operazione Murales. L’allora sindaco Evasio Pascale accettò di buon grado la proposta del pittore milanese Nani Razetti di riattivare il centro storico, pensato per accogliere artisti e artiste provenienti da tutta Italia e anche dall’Estero. Ottantatré tra pittori e pittrici riempirono con le loro opere le vie della città del peperoncino, ridando nuova linfa vitale a Diamante.
Tra i più conosciuti quello che racconta la storia della Calabria, dal graffito del toro di Papasidero e del suo ritrovamento, fino ad arrivare alla civiltà odierna fatta di pescatori e contadini. Tra i dipinti momenti di vita quotidiana, lavori artigianali e collettivi, e favole piene di personaggi colorati e fantasiosi. Ai primi murales realizzati, nel 2017 se ne aggiunsero altri grazie al progetto Osa - Operazione Street Art, il festival di arte urbana che ha permesso ad altre numerose opere di rientrare nella parte artistica della città tirrenica. Opera continuata nell’estate del 2021 con l’iniziativa Murales40, per ricordare, quarant’anni dopo, l’inizio della tradizione artistica che ancora continua a rinnovarsi. Jorit, Tony Gallo, Kraser e SteRea sono stati i quattro artisti protagonisti che hanno arricchito le vie del luogo con nuove opere, arrivando ad un totale di 330 in tutto, e facendo rientrare per questo Diamante tra i borghi più dipinti d’Italia.
Diamante oltre i murales
Diamante però non è solo murales. Varie sono le bellezze da visitare nella cittadina che si affaccia sul Mar Tirreno. Come ad esempio gli edifici religiosi che meritano una visita se vi trovate nella città.
Prima fra tutte la chiesa dell’Immacolata Concezione, in stile barocco e originaria del XVII secolo, dono dal principe di Bisignano Tiberio Carafa, al cui interno sono custodite alcune statue lignee del XVII secolo: il Crocifisso, San Giovanni Evangelista e l’Addolorata, presenti nella cappella delle Anime del Purgatorio, il cui campanile sovrasta tutta Diamante. Al suo interno si trova anche una statua della Madonna di due metri scolpita in un tronco d’ulivo. La chiesa è inoltre legata a una leggenda: un veliero che navigava verso la Sicilia, nel quale viaggiava la statua dell’Immacolata, si fermò nei pressi di Diamante. Gli abitanti decisero così di tenere l’opera e di edificare una chiesa in posizione dominante in onore della Madonna. Si prosegue con la chiesa della Madonna dei Fiori, risalente al 1634, in cui sono conservati il busto ligneo del 1500 della Madonna dei Fiori e alcuni monumenti funerari della famiglia nobiliare Catalano-Gonzaga, alla quale apparteneva anche il Palazzo Ducale in via Vittorio Veneto, costruito nel XVIII secolo. Meritano una visita anche la chiesa di San Biagio, del 1800, che custodisce un dipinto raffigurante la Vergine col Bambino fra due Santi, e la Chiesa Gesù Buon Pastore, del 1984, che conserva opere dell’artista Nani Razzetti, come Stazioni della Via Crucis e L’Ultima Cena. Nel centro storico troviamo la chiesa di San Giuseppe, all’interno della quale spiccano un particolare altare in marmo e due opere del pittore siciliano Luigi Maniscalco, raffiguranti La fuga in Egitto e Il Beato Transito di San Giuseppe, fra Gesù e Maria.
L’accademia e il festival del peperoncino
L’Accademia Italiana del Peperoncino è una Onlus fondata nel 1994 a Diamante dal giornalista gastronomo Enzo Monaco, allo scopo di valorizzare e diffondere la cultura della spezia piccante, con un’attenzione particolare ai territori e alle tradizioni. Presente sul territorio nazionale con varie delegazioni accademiche, ne sono presenti anche all’estero, con lo scopo di rappresentare il peperoncino e la cultura gastronomica italiana.
Simbolo di Diamante, al peperoncino ogni anno viene dedicato il Peperoncino Festival, all’inizio del mese di settembre, durante il quale godere di varie esperienze, gastronomiche e non per la sua intera durata. Considerata una delle feste gastronomiche più importanti della regione, ogni anno – per questa edizione dal 6 al 10 settembre 2023 – si svolgono mostre, spettacoli, incontri, laboratori. Consigliato, grazie ai numerosi stand presenti sul lungomare, provare i prodotti tipici di Calabria e altre regioni, testando anche il livello di sopportazione del piccante grazie agli assaggi. Diamante ospita durante il festival anche la finale del Campionato Italiano Mangiatori di Peperoncino.
Cirella: l’isola e i ruderi
Cirella fa parte del territorio di Diamante, ed è conosciuta soprattutto per l’isoletta con lo stesso nome nelle acque del Tirreno, al largo della costa. Si tratta di un’isola disabitata e ricca di vegetazione, che si presenta con delle insenature e delle grotte suggestive, su cui fondali si trova la posidonia oceanica, una pianata acquatica appartenente ad una specie protetta che vive solo in acque limpide. Non ci sono costruzioni se non una torre di difesa risalente al 1562, usata per prevedere gli attacchi dei Turchi, che spinsero gli abitanti a spostarsi intorno all’850 dalla costa alla collina, facendo diventare Cirella un importante e ricco centro economico e culturale. Oggi dell’antica città, che intorno al 1600 venne abbandonata per spostarsi sulla costa, rimangono i ruderi dai quali ammirare uno spettacolare panorama: il castello costruito dal principe Carrafa nel XVIII secolo, il convento di San Francesco di Paola o convento dei Minimi, risalente al XVI secolo, e i ruderi della chiesa di San Nicola Magno, al cui interno si notano ancora tracce di affreschi. Da vedere anche il teatro dei ruderi, dove vengono ospitati numerosi concerti e spettacoli durante l’estate.