VIDEO | Oro puro, lapislazzuli e polveri pregiate: è con questi materiali che è stato dipinto il Codex Purpureus Rossanensis. L'opera custodita nel Museo diocesano e di Arte Sacra di Rossano, risale al sesto secolo e che contiene addirittura il primo notturno di un testo cristiano
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È uno dei più antichi evangeliari esistenti sulla faccia del Terra. Il Codex Purpureus Rossanensis, custodito nel Museo diocesano e di Arte Sacra di Rossano, in provincia di Cosenza, si compone dei Vangeli di Matteo e di Marco e risulta inoltre arricchito da un ciclo di 15 miniature considerate un capolavoro dell'arte bizantina. A raccontarlo, nel video realizzato per LaCalabriavisione, è la vice direttrice del complesso museale Cecilia Perri.
Il manoscritto è motivo di ricerca e di studio per i suoi contenuti e, nello stesso tempo, oggetto di ammirazione per la preziosità dei suoi materiali. Realizzato su una finissima pergamena color porpora, il Codice è scritto con materiali preziosi: oro, argento e polveri pregiate. Le quindici miniature presenti al suo interno raffigurano alcune delle scene più importanti della vita di Cristo. Nella parte inferiore sono invece rappresentati alcuni profeti dell'Antico Testamento. Di particolare rilievo è la scena di Gesù nell'Orto del Getsemani, il più antico notturno della storia dell'arte cristiana.
In relazione al periodo di realizzazione e agli autori del Codice, il dibattito tra studiosi e ricercatori è tuttora aperto. Ciò che è certo è che il manoscritto è un dono ricevuto dall'Oriente, realizzato in uno scriptorium bizantino nell'Impero romano d'Oriente nel VI secolo d.C.. L'opera è stata rinvenuta nella Cattedrale di Rossano nell'Ottocento e per la sua unicità, inserita tra i beni del Patrimonio dell'umanità Unesco.