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di Asmara Bassetti
3 agosto 2024
14:00

Calabria da visitareCastelli e torri patrimonio storico culturale inestimabile, ecco i principali nella Costa dei Saraceni

Si trovano soprattutto nelle aree interne ma non mancano fortezze anche sulle coste. Il nostro viaggio in provincia di Crotone

Destinazioni
Il Castello di Santa Saverina (Fonte E-Borghi)
Il Castello di Santa Saverina (Fonte E-Borghi)

La Costa dei Saraceni abbraccia il tratto sud-est della costa calabrese, in provincia di Crotone, estendendosi fino all'area montana della Sila fino a Cotronei.
Qui furono costruite una serie di torri di avvistamento, visibili tra di loro affinché potessero comunicare in caso di attacchi nemici, ma anche castelli dalle alte mura, dimore di nobili che ancora oggi rappresentano un patrimonio storico culturale inestimabile.
Torri e castelli si ritrovano soprattutto nei territori interni, anche se non mancano fortezze e mura che si affacciano sulle coste.
Qui ne potete scoprire qualcuna di rara bellezza che vi consigliamo di visitare.

A Sud di Crotone la Torre Nao

Situata a 12 km a sud della città di Crotone, e sul promontorio di Capo Colonna, troviamo la torre di guardia di Capo Nao, nota anche come Torre Nao, costruita dagli spagnoli nel XVI secolo, la quale serviva da struttura difensiva a causa dei sempre più numerosi attacchi turchi, terminata nel 1568.


Si presenta a forma di parallelepipedo su base quadrata, dotata di scala esterna e piccolo ponte d'accesso.
Quando le incursioni turche terminarono e le torri di guardia persero il loro ruolo di difesa, nel 1810 la Torre di Nao venne inclusa nel sistema doganale francese. 

Diventando poi sede del comando di una brigata della Guardia di Finanza dopo l'unità d'Italia. Salendo sul piano più alto si può ammirare gran parte della suggestiva costa del crotonese. Oggi la Torre Nao è sede dell’Antiquaria che ne porta lo stesso nome, all’interno del quale sono raccolti importanti reperti di archeologia subacquea ritrovati nelle acque di fronte a Capo Colonna.

Torre Vecchia a Isola di Capo Rizzuto

Costruita da Carlo III nel 1380, la torre Vecchia, così chiamata per distinguerla dalla Nuova, di più recente costruzione, sorge in zona panoramica di Isola Capo Rizzuto e si affaccia sul mare. Usata per scopi doganali durante l’occupazione francese, la torre si presenta con pianta circolare su basamento in pietra informe e si sviluppa a forma troncoconica.

Edificata dagli Svevi nel XIII secolo per difendere i territori conquistati, la torre era custodita da un caporale e da un milite, che vigilavano al fine di segnalare navi potenzialmente pericolose.
Quando intorno al 1500 ripresero le incursioni del nemico turco, gli aragonesi e i viceré spagnoli pensarono di realizzare un sistema permanente di difesa della costa, a causa della poco efficace precedente difesa.
A due passi dal mare, su un paesaggio veramente suggestivo, la Torre Vecchia rappresenta oltre che un bene archeologico di alta importanza storica, testimonianza di antiche civiltà passate per la Calabria delle quali rimane ancora oggi traccia all’interno di un paesaggio di particolare bellezza.

Il Castello di Carlo V nella parte antica di Crotone

Il Castello di Carlo V nasce come una fortezza sull'antica Acropoli greca, al fine di difendere, come quelle del territorio circostante, la costa e le città dalle invasioni straniere. Con lo scopo di migliorarne la difesa, furono varie le modifiche apportate alla fortezza, ma la costruzione odierna ci fu sotto gli spagnoli con il viceré Don Pedro di Toledo, che ordinò delle specifiche modifiche all'architetto italiano Gian Giacomo dell'Acaya, grazie al quale il Castello divenne una delle più possenti fortezze militari d'Italia. Si presenta con una pianta poligonale e due torri: una più massiccia detta "Torre Aiutante", che oggi ospita il Museo Civico, e un'altra detta "Torre Comandante". L’accesso era possibile grazie ad un ponte metà fatto in muratura ed in parte di legno di tipo levatoio. 
Tra le mura del Castello c'erano anche la Chiesa di San Dionisio, risalente al 1601, la Chiesa Nuova e la Chiesa di San Carlo del 1859, l’artiglieria, l'alloggio del castellano, una caserma per le donne e una prigione chiamata "La Serpe".

Torre Aragonese di Torre Melissa

Conosciuta anche con il nome di "Torre Merlata" o Torrazzo, la Torre Aragonese di Torre Melissa è risalente al XVI secolo, quando vennero costruite altre torri d’avvistamento a difesa delle comunità, sotto il dominio degli Aragona sul territorio del centro Sud.

Costituita da una struttura circolare, la torre è divisa su tre diversi livelli ognuno dei quali aveva delle utilità diverse: un cortile interno con piccole stanze adibite a magazzini; le stanze padronali; il coronamento. È proprio questa composizione che la distingue dalle altre torri costruite dagli spagnoli ed edificate negli stessi secoli. 
Passata di mano in mano nel corso degli anni, è stata prima di proprietà dei principi di Strongoli, passando per la famiglia Campitelli, e fino ad arrivare alla famiglia Berlingeri.

Oggi la Torre Merlata è diventata di proprietà del comune e ospita al suo interno la sede del GAL (Gruppo Azione Locale) Alto marchesato Crotonese, e vede la presenza di utensili, strumenti, prodotti tipici della cucina locale e della tradizione calabrese (Foto fonte Beni culturali online).

Le Castella di Isola Capo Rizzuto

Sicuramente tra le più note dai calabresi e non solo, la fortezza de Le Castella, edificata nel XV secolo, sorge all’interno dell'Area Marina Protetta "Capo Rizzuto", e rappresenta uno dei castelli più affascinanti non solo della Calabria ma d'Italia. Questo grazie alla sua posizione: si trova infatti su un isolotto raggiungibile dalla costa tramite una sottile lingua di terra.

Il suo scopo era quello di accogliere i soldati che combattevano contro gli attacchi dei saraceni, e quindi la fortezza non ospitò mai la nobiltà del luogo, ma fu anche il rifugio di Annibale, in ritirata, e venne sfruttata anche dai romani.

Diverse furono le fasi di costruzione sovrapposte che si possono notare, subite in epoche differenti, che vedevano popoli come quello dei normanni, degli svevi, dei bizantini, degli angioini e degli aragonesi apporre modifiche in base al periodo storico in cui si trovavano e le correnti architettoniche dell’epoca. Continuamente attaccata dai Turchi, la fortezza venne vissuta fino agli inizi dell'800, quando la popolazione decise di trasferirsi sulla terra ferma, dando così origine al piccolo borgo di marinai, che rappresenta oggi l'attuale centro turistico.

Castello Normanno di Santa Severina

Detto anche il Castello di Roberto il Guiscardo per via del re normanno che ne ordinò la costruzione nel XI secolo, il castello normanno di Santa Severina è tra i più ben conservati della Calabria.
Si presenta con due torri cilindriche dalle quali c’è una magnifica vista sulla valle del fiume Neto e sulle colline del Marchesato di Crotone, costruita sulla rocca dell'antica Siberene, per dominare la valle sottostante.

Il castello, che si sviluppa lungo una superficie di 10.000 metri quadri circa, è costituito da quattro torri cilindriche agli angoli e quattro bastioni sporgenti, e fu costruito sopra una struttura già esistente, come emerso dagli scavi archeologici effettuati. Sono stati ritrovati infatti materiali risalenti all'età greca e i resti di una chiesa bizantina, che inducono a pensare ci fosse un kastron bizantino sull'acropoli dell'antica Siberene.

Nel XVI secolo, il conte Andrea Carafa trasformò il castello nella sua residenza modificandone i suoi spazi interni, e da allora dopo di lui diversi feudatari utilizzarono iI castello come propria residenza. 
Al suo interno si trovano sezioni museali di grande interesse, tra cui un museo archeologico dedicato alle presenze storiche della città.

Nelle decorazioni al suo interno si trovano stucchi e affreschi barocchi, alcuni dei quali realizzati da Francesco Giordano, che rende oggi il castello sede di cene importanti e matrimoni sfarzosi.

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