VIDEO | Nella ragnatela di stradine e piazze della cittadina del Cosentino c'è chi si prende cura del proprio mulo e chi sfida i propri amici a carte per vincere la noia prima ancora che la partita
Tutti gli articoli di Destinazioni
È uno dei borghi più belli d'Italia. E a confermarlo, prima ancora che le classifiche, sono i ricordi di chi c'è stato e il racconto di chi lo sta vivendo adesso, magari percorrendo i suoi suggestivi vicoli o ammirando una delle numerose chiese che impreziosiscono il suo centro storico.
Stiamo parlando di Aieta, piccola ma graziosa realtà incastonata nella provincia di Cosenza. Un paese che espone al mondo le sue abitazioni, la sua storia e le sue tradizioni senza fare rumore. Senza sgomitare. È una comunità che non ha bisogno di urlare per attirare l'attenzione della gente, basta il suo patrimonio urbanistico, architettonico e naturale per far parlare di sé.
Il comune, seppur poco distante dal mare, è situato nel Parco Nazionale del Pollino. Il complesso di tradizioni che caratterizzano la cittadina del Cosentino ha infatti una connotazione prevalentemente montana.
Ad Aieta gli orologi sembrano essersi fermati da tempo, come se il mondo si fosse dimenticato di girare ancora e ancora una volta. Non deve pertanto stupire se nella ragnatela di stradine e piazze che tiene unito il borgo è facile incontrare chi lavora la pietra, chi il legno, chi si prende cura del proprio mulo e chi sfida i propri amici a carte per vincere la noia prima ancora che la partita.
Tra i monumenti da segnalare e visitare merita di essere citata la Chiesa Madre di Santa Maria della Visitazione edificata su un edificio di età normanna nel XVI secolo. Di notevole rilievo anche il Palazzo Rinascimentale eretto dai Martirano nel XVI secolo.
Il centro storico di Aieta è situato a 524 metri sul livello del mare ma il territorio comunale si spinge ben più in là, culminando nel Monte Ciagola a 1463 metri di altezza. Un balzo di quasi mille metri che spinge numerosi amanti del trekking ad imboccare percorsi che si snodano verso l'alto per vivere un'avventura in mezzo alla natura e raggiungere la vetta, la cima ambita dai più temerari. Il punto in cui andare oltre non è più una possibilità. Eccetto che non si sappia volare.