Domani si deciderà su un suo secondo possibile mandato, intanto oggi arriva la sentenza della Corte di Giustizia europea dopo il ricorso dei Verdi sull'accesso parziale concesso sui contratti con le case farmaceutiche
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Sul secondo possibile mandato di Ursula von der Leyen a capo della Commissione europea è arrivato oggi un brutto colpo, dopo che la Corte di Giustizia europea ha emesso una sentenza con cui condanna parzialmente la Commissione Europea per non essere stata abbastanza trasparente sui contratti per il vaccino Covid 19.
In particolare la Corte di Giustizia europea ha censurato la decisione della Commissione di oscurare gran parte dei contratti prima di renderli disponibili. Domani inizierà la votazione sul possibile secondo mandato di von der Leyen al Parlamento Europeo e la sentenza sta scuotendo le stanze ovattate di Bruxelles. Ursula von der Leyen deve conquistare 361 voti per ottenere la maggioranza e già la quota era a rischio perché era dato certo il "no" di una cinquantina di franchi tiratori, soprattutto all'interno del Partito Popolare Europeo.
Di fronte alla sentenza sembra problematico ottenere il voto dei Verdi, visto che proprio da questo gruppo era partita la causa sui vaccini. La causa era nata dopo che alcuni parlamentari avevano richiesto l'accesso agli atti relativamente ai contratti sui vaccini e ad alcuni documenti correlati per comprendere l'accordo tra la Commissione e i produttori di vaccini Covid-19 nel 2021. La Commissione aveva deciso di concedere un accesso parziale, sostenendo che alcune sezioni erano state oscurate per proteggere interessi commerciali o per questioni di privacy. Dopo questo rifiuto i deputati verdi hanno deciso di portare la Commissione in tribunale. E oggi l'Alta Corte ha parzialmente accolto la causa dei deputati e ha annullato la decisione della Commissione di oscurare parti dei contratti. In attesa di un eventuale ricorso la vicenda diventa anche politica visto che domani si deciderà il futuro dell'Europa.