Tutti i candidati presidenziali repubblicani che hanno partecipato al primo dibattito televisivo per Usa 2024 (8 su 14, assente Donald Trump) hanno concordato largamente con la decisione di Mike Pence di "difendere la Costituzione" opponendosi alla richiesta di Donald Trump di non certificare il voto 2020 e di ribaltare il risultato. Anche Ron DeSantis, pressato dagli intervistatori, ha riconosciuto che «Mike ha fatto il suo dovere». 

Più sfumata la posizione dell'imprenditore di origine indiana Vivek Ramaswamy, che si è confermato uno strenuo difensore del tycoon. Stanotte (ancora sera negli Stati Uniti) si è svolto su Fox News il primo dibattito tra otto dei 14 candidati presidenziali repubblicani. Sul palco del Fiserv Forum di Milwaukee, il governatore della Florida Ron Desantis, il suo collega del North Dakota Doug Burgum, l'ex vicepresidente Mike Pence, l'ex governatore del New Jersey Chris Christie e dell'Arkansas Asa Hutchinson (entrambi ex procuratori federali), il senatore afroamericano Tim Scott, l'imprenditore di origine indiana Vivek Ramaswamy, unico outsider della serata. Unica donna l'ex governatore della Carolina del Sud Nikky Haley (già ambasciatrice Usa all'Onu sotto la presidenza Trump).

Per partecipare al dibattito i candidati devono raggiungere la soglia di 40 mila donatori (con 200 in 20 Stati diversi), avere almeno l'1% in più di un sondaggio (chi ha la percentuale più alta ha un posto più centrale) e impegnarsi a sostenere il 'nominee'. Donald Trump ha preferito disertare e boicottare il confronto con una intervista su X all'amico Tucker Carlson, l'anchor cacciato dalla tv conservatrice.