Stabilito il regime di semilibertà per Edlira Copa, che nel 2014 uccise a coltellate le sue tre figlie di 13, 10 e 3 anni in un quartiere della periferia di Lecco. La donna, di origini albanesi, avrebbe terminato il periodo di cura nell’ospedale psichiatrico giudiziario e ora è stata trasferita in comunità, con la possibilità di uscire durante il giorno.


I fatti


Edlira, oggi 43enne, nella notte fra l’8 e il 9 marzo 2014 colpì con decine di coltellate Simona, Keisi e Sidny. Dopo aver compiuto il gesto, dispose i corpi delle sorelline sul letto per poi tentare il suicidio. «Non volevo vivessero una vita di disperazione» disse agli inquirenti. La donna si era da poco separata dal compagno.
Al processo era stata assolta per vizio di mente: Edlira, all’epoca dei fatti 38enne, secondo la perizia medica soffriva di «psicosi paranoide acuita dai problemi personali preesistenti» e non era penalmente perseguibile. Per questo motivo, il giudice dispose il soggiorno in una struttura prichiatrica specializzata per una durata di 10 anni, perché socialmente pericolosa. «Edlira ora è una donna diversa - spiega al Corriere l’ex prevosto di Lecco, don Franco Cecchin - Ha preso coscienza del suo gesto».


Il marito della donna, Bashkim Dobrushi, non era presente la sera della tragedia. L'uomo si trovava in Albania per andare a trovare i genitori. Oggi dichiara di voler solo pensare alla sua nuova famiglia, senza dimenticare le sue tre figlie, ma che non gli importa più nulla di Edlira.