Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha smentito che vi sia stata una telefonata tra Vladimir Putin e il presidente eletto americano Donald Trump. «Non c'è stata alcuna conversazione, è pura fiction», ha affermato, citato dall'agenzia Tass, in merito alle indiscrezioni pubblicate dal Washington Post che aveva rivelato di una telefonata avvenuta giovedì scorso per parlare di Ucraina: il presidente eletto Usa avrebbe consigliato allo zar di non intensificare la guerra e avrebbe espresso interesse per ulteriori conversazioni per discutere «una rapida risoluzione» del conflitto.

«Questo è l'esempio più ovvio della qualità dell'informazione che ora viene diffusa a volte anche da pubblicazioni rispettabili», ha commentato Peskov, definendo «falsa» la notizia della conversazione tra Trump e Putin. Finora, ha aggiunto il portavoce, «non ci sono preparativi in corso» per contatti tra Putin e leader occidentali. «Non abbiamo ricevuto alcun segnale», ha aggiunto Peskov, riferendosi anche a una possibile telefonata tra il presidente russo e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Vladimir Putin «rimane aperto a tutti i contatti, a negoziati e se dicono che qualche segnale arriverà, allora dobbiamo aspettarlo», ha concluso Peskov.

La Russia intanto continuerà la cosiddetta operazione militare speciale in Ucraina «fino a che tutti gli obiettivi stabiliti saranno raggiunti».

Trump da parte sua aveva dichiarato giovedì a Nbc di aver parlato con circa 70 leader mondiali dopo le elezioni, tra cui il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una chiamata a cui ha partecipato anche Elon Musk, ma non aveva parlato la telefonata con Putin.

Raid russi in Ucraina: morti e feriti

Continua intanto a salire il bilancio delle vittime dei raid russi della notte sul sud dell'Ucraina. Le autorità locali citate dai media di Kiev affermano che a Mykolaiv ci sono almeno cinque morti e un ferito, mentre a Zaporizhzhia si registrano un morto e 20 feriti. L'allerta antiaerea è scattata nella maggior parte delle regioni ucraine, con le autorità militari di Kiev che hanno confermato il decollo di caccia bombardieri russi verso il Paese.

In particolare, le forze russe hanno attaccato l'Ucraina tra ieri sera e la notte scorsa con due missili guidati X-59/69 e 74 droni di vario tipo, inclusi i velivoli kamikaze Shahed di fabbricazione iraniana: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare di Kiev, aggiungendo che le difese aeree del Paese hanno abbattuto i due missili 39 droni. Inoltre, 30 droni nemici risultano dispersi in diverse regioni dell'Ucraina e altri tre hanno lasciato lo spazio aereo ucraino in direzione della Bielorussia e del territorio ucraino occupato. I droni distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Kiev, Zhytomyr, Poltava, Sumy, Cherkasy, Zaporizhzhia, Chernihiv, Dnipro e Mykolaiv.