Nell’impatto i corpi dei due macchinisti sarebbero stati sbalzati fuori ad ulteriore grande distanza. Ferrovie dello Stato devolverà un aiuto alle famiglie delle vittime
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Proseguono le indagini del Nucleo operativo incidenti ferroviari della Polfer (Noif), che sta eseguendo per conto dell'Autorità giudiziaria gli accertamenti sul deragliamento del treno Frecciarossa Av 9595, avvenuto ieri mattina alle 5.35 lungo la linea Milano-Bologna, in provincia di Lodi. Nell'incidente sono morti due macchinisti, uno originario di Reggio Calabria.
Al centro dei rilievi c'è la mancata segnalazione al sistema elettronico di sicurezza dello scambio in 'svio' (fuori posizione). I tecnici e gli investigatori, infatti, dovranno chiarire come mai il sistema di rilevamento non abbia ricevuto una segnalazione di 'svio' ma di binari 'per dritto', facendo sì che il treno non sia stato fermato.
Sotto accusa lo scambio dei binari
Secondo i primi rilievi, lo scambio, quindi, ha immesso il treno in un binario verso sinistra (in quel tratto scorrono più binari dell'alta velocità), ma alla velocità di 290 km/h cui procedeva, la carrozza numero 1 con la motrice è praticamente decollata e, quasi 700 metri dopo, ha impattato contro un carrello che si trovava su un binario morto, e poi contro una palazzina. Il carrello è stato ritrovato dentro la palazzina, mentre dalla cabina di pilotaggio, sventrata, i corpi dei due macchinisti sono stati proiettati fuori ad ulteriore grande distanza.
Mentre è iniziata la rimozione dei detriti proiettati dal Frecciarossa deragliato, intanto, la polizia scientifica ha recuperato l'hard disk delle telecamere posizionate sul perimetro della stazione di segnalamento dove ha finito la sua corsa la motrice.
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Lo sciopero dei ferrovieri
In segno di protesta dopo l'incidente, dalle 9 alle 17 si è fermato il personale di Usb, Cat, Cub e Sgb e, dalle 12 alle 14, quello di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Fast-Confsal, Ugl Taf e Orsa.
«Facciamo sciopero per parlare dei nostri amici lavoratori che sono mancati, ma anche per far parlare di sicurezza - ha detto Giovanni Abimelech (Fit-Cgil) - Ci saranno già oggi degli incontri con Trenitalia e Rfi perché le risposte, adesso, le vogliamo subito».
«Perché - ha aggiunto il sindacalista - le procedure di sicurezza devono essere messe a posto. Dobbiamo ricollaudare tutto. La Procura farà le sue indagini, ma nell'azienda è un'altra cosa. Oggi i treni stanno girando, ieri i fonogrammi dicevano che era tutto a posto ma non era così. Se c'è l'errore umano, vuol dire che le cose non vanno bene. Ci vuole un passaggio in più che certifichi. Perché non deve più succedere lo stesso un domani. Da ieri, la certezza del fatto che il treno è sicuro l'abbiamo un po' persa. Bisogna ridiscutere le procedure».
Da Fs un aiuto alle famiglie delle vittime
Le Ferrovie dello Stato devolveranno alle famiglie dei ferrovieri deceduti due ore di retribuzione per ogni dipendente che aderisce allo sciopero. Lo ha comunicato l'ufficio risorse umane del gruppo in una lettera ai sindacati.