Treno deragliato, un amico del macchinista calabrese morto: «Amava il suo lavoro»

Giuseppe Cicciù era alla guida del Frecciarossa uscito dai binari a Lodi. Un suo ex compagno di scuola ricorda come fosse rimasto fortemente legato alla sua città, Reggio, nonostante vivesse in Lombardia da molti anni

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di Redazione
6 febbraio 2020
12:58

Un lavoratore instancabile e un legame speciale con la sua Reggio che, dopo Antonino Candido, perde un altro dei suoi figli migliori, caduto sul lavoro. Giuseppe Cicciù prima di entrare nelle Ferrovie dello Stato, ha vissuto per anni a San Giorgio Extra, quartiere sud della città dello Stretto, dove oggi sono in tanti a ricordarlo con affetto. «Fare il macchinista per lui era una missione – racconta l’amico e compagno di scuola Filippo Cutrupi – Era davvero un ragazzo dal cuore d’oro». Il 52enne ha perso la vita in un drammatico incidente ferroviario avvenuto intorno alle 5.30 in provincia di Lodi. 

 


“La prevenzione è da sempre l’arma migliore!”, scriveva Giuseppe 4 mesi fa sulla sua pagina Facebook. Da grande appassionato di calcio, era tifoso dell’Inter ma con la Reggina sempre nel cuore. Lascia la moglie originaria di Milano e una figlia di 14 anni. Alla mansione di ferroviere, Giuseppe affiancava quella del delegato sindacale di categoria negli uffici della Fit Cisl.

 

«Insieme avevamo fatto gli scout – ricorda l’amico – Era sempre prodigo a dare consigli a tutti. Ci eravamo sentiti una settimana fa. Voleva prendere in affitto una casa a Reggio. Alla città era molto legato e scendeva spesso a trovare la mamma. Quello che è successo è difficile da spiegare, non ci credo ancora».

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