La straziante lettera di un ragazzino accolto dal nosocomio pediatrico di Napoli in attesa di essere assegnato a una struttura di accoglienza per minori. A medici e infermieri scrive: «Non ci sono parole per descrivere tutto il bene che provo per ognuno di voi»
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«Cari dottori, Vi volevo ringraziare per tutto quello che avete fatto tutto questo tempo per me. Mi avete fatto sentire a casa e mi avete regalato anche qualche momento di felicità nonostante la mia situazione. Ormai per me siete diventati come una famiglia, una famiglia che non ho mai avuto ma che ho sempre sognato e voi questo sogno me lo avete realizzato». È la lettera scritta da un bambino di 13 anni ai medici e agli infermieri dell’ospedale pediatrico di Napoli “Santobono Pausilipon”. Ne dà notizia la Stampa, che racconta questa storia straziante fatta di infelicità ma anche di amore e solidarietà.
Giacomo - non il suo vero nome, ma chiamato così in ricordo del patrono universale della gioventù abbandonata - è stato affidato all'ospedale in attesa dell'assegnazione a una struttura di accoglienza per minori. Le sue toccanti parole sono state pubblicate dalla Fondazione Santobono.
«Ringrazio anche gli infermieri che sono stati sempre gentili nei miei confronti anche quando non lo meritavo. Mi avete aiutato a crescere, a diventare più maturo e soprattutto che anche nelle cose più brutte su può trovare sempre del buono; non ci sono parole per descrivere tutto il bene che provo per ognuno di voi». E ancora: «Vi ringrazio infinitamente per tutto quanto e spero che non mi dimenticherete mai anche se andrò via, rimarrete sempre nel mio cuore e spero di avervi dato qualche soddisfazione». Poi, il suo saluto, in attesa di un affidamento che per ora non c’è: «Vi voglio davvero tanto bene e anche se mi dispiace andare via da qui e mi mancherete tanto, capisco che dovrà venire quel giorno e vi prometto che lo affronterò con tanta forza e coraggio e che non dimenticherò tutti gli insegnamenti che mi avete dato».
Parole che la Fondazione Santobono ha voluto rilanciare: «Vogliamo pubblicare la bellissima lettera scritta da un ragazzino di appena 13 anni che è stato temporaneamente affidato al nostro ospedale in attesa che venga assegnato ad una struttura di accoglienza per minori. Una lettera piena di bellezza, amore e gratitudine da parte di un ragazzino che ha già visto tutto il brutto della vita e che ringrazia anche solo quando riceve un inaspettato gesto di semplice gentilezza. La pubblichiamo perché è bellissima e perché storie come la sua, storie di invisibili, devono venire a galla».
«Ci siamo innamorati di questo splendido ragazzino di 13 anni al quale vorremmo restituire tutta la bellezza e tutto l’amore di cui gli adulti che avrebbero dovuto proteggerlo lo hanno privato», conclude la Fondazione Santobono- Pausilipon.