È stata la notte del ricordo per le popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016. Durante la veglia, letti i nomi di quanti persero la vita sotto le macerie
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Il rintocco delle campane ha rotto il silenzio della notte. Come allora - alle 3,63 del 24 agosto 2016 - la popolazione si è fermata ed ha ricordato il terremoto che inghiottì 239 vite e rase al suolo Amatrice e Accumoli. Non solo. Il sisma squarciò il Centro Italia, numerosi centri – collocati nelle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo - subirono danni.
La notte del ricordo
Per Amatrice, Accumoli, Pescara e Arquata del Tronto – così come per gli altri territori colpiti dal disastroso sima – è stata la notte del ricordo. Ad Amatrice, la fiaccolata tenuta in occasione del secondo anniversario ha attraversato la zona rossa (foto Ansa). Un corteo commosso, con in testa il vice premier Luigi Di Maio,ha fatto tappa prima nell’area della chiesa di Sant’Agostino, dove sono stati letti i nomi delle vittime, poi verso il Memoriale. Altra cerimonia commemorativa, alla presenza del premier a Pescara del Tronto, frazione di Arquata del Tronto in provincia di Ascoli Piceno. Tra le centinaia di persone presenti, anche il premier Giuseppe Conte. Accanto a lui, il vescovo di Ascoli, Giovanni D'Ercole e il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci. Nessuna dichiarazione, solo compartecipazione ad un dolore ancora vivo.
La lenta ricostruzione dei paesi colpiti dla sisma
Tra le macerie e tra i paesi ed i cuori da ricostruire, non si sono ritrovati solo i familiari delle vittime e gli abitanti dei borghi lacerati dal terremoto. Hanno fatto ritorno anche alcuni soccorritori, i rappresentati di associazioni e gli abitanti dei paesi limitrofi. La ricostruzione è lenta, la rimozione delle macerie continua, assicurano gli addetti ai lavori. Non sono mancati interventi per contrastare lo spopolamento e favorire lo sviluppo del territorio, dal sostegno alle imprese, alla cultura e sport. In una nota della Regione Lazio, si specifica che in 2 anni per l’emergenza sono stati spesi circa 165milioni di euro. Alcune risorse sono state destinate agli allevatori che hanno potuto continuare a lavorare e produrre nella propria terra. Solo nell'ultimo anno sono stati demoliti 602 edifici e rimosse oltre 150.500 tonnellate di macerie. Nelle zone colpite dal sisma, ribadisce un comunicato dell’Esercito, continuano a lavorare oltre 360 militari, dislocati nei comuni delle Marche (Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Visso, Sarnano e Montegallo), Lazio (Amatrice e Accumoli) e Abruzzo (Campotosto) e centinaia sono i mezzi speciali del Genio impiegati. g.d'a.
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