L'uccisione a Baghdad del generale iraniano Qassem Soleimani alimenta le preoccupazioni su un nuovo conflitto planetario e sul noto social network impazza l’hashtag #WWIII
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L'uccisione a Baghdad del generale iraniano Qassem Soleimani fa salire la tensione in Medio Oriente e non solo. Le reazioni al raid americano arrivano da tutto il mondo. Responsabili di governo e gente comune si interrogano in queste ore sull’operato del presidente Donald Trump.
Teatro della discussione, oltre ai canali ufficiali utilizzati dai rappresentanti dei vari Paesi del globo, i social network, in particolare Twitter, dove nel giro di poche ore l’hashtag #WWIII – World War III (Terza Guerra Mondiale) è cresciuto in modo prorompente diventando quello più utilizzato.
Gli utenti del noto social network condividono con il mondo il loro stato d’animo. C’è chi cerca di nascondere la preoccupazione ironizzando: «Che bello svegliarsi e vedere in tendenza #WWIII e 'World War 3' il terzo giorno del nuovo decennio, davvero incoraggiante». Chi, in modo netto e chiaro, critica l'azione dell'amministrazione Trump twittando: «Trump che, dopo aver bombardato, dice che questa azione non è per scatenare una guerra ma deve servire da deterrente». Oppure chi si appella direttamente al popolo statunitense: «Cari americani, se ci arriviamo, a novembre potreste, per favore, votare qualcuno che non ci condanni tutti a morte? E con tutti, intendo tutta l’umanità. Grazie».
Infine, se per qualcuno «gli esseri umani sono dei falliti», per altri la constatazione è molto amara: «Se scoppia davvero la #WWIII, probabilmente inizia una guerra nucleare che ci decimerebbe in poco meno di una settimana».