Nell'attacco al teatro perse la vita la giovane italiana Valeria Soresin. Il pm: «Non sono tutti jihadisti, ma hanno tutti accettato di far parte di un gruppo terroristico, per convinzione, codardia o avidità». Una sola assoluzione
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Il franco-marocchino Salah Abdeslam, unico superstite dei commando di jihadisti che uccisero 130 persone e ne ferirono altre 350 nelle stragi di Parigi del 13 novembre 2015, è stato condannato alla pena più grave nel maxi processo, all'ergastolo senza possibilità di riduzioni né di sconti di pena.
In gergo questa condanna, la più grave in Francia finora riservata soltanto a 4 imputati nella storia, viene definita «pena di morte sociale». Nella strage del Bataclan perse la vita anche la giovane italiana Valeria Solesin.
Il presidente del tribunale ha affermato che 19 su 20 imputati (soltanto 14 presenti fra cui Salah Abdeslam) sono stati riconosciuti colpevoli di omicidi volontari. Degli altri imputati oltre ad Abdeslam, 18 sono stati condannati per reati connessi al terrorismo e uno per un reato minore.
«Non sono tutti jihadisti, ma hanno tutti accettato di far parte di un gruppo terroristico, per convinzione, codardia o avidità», ha detto il pubblico ministero Nicolas Braconnay alla Corte.