Le Borse europee chiudono in sostenuto rialzo e guardano con fiducia ai negoziati tra Russia e Ucraina per porre fine alla guerra. L'attenzione degli investitori si concentra sugli effetti delle sanzioni mentre il petrolio prosegue in calo e il gas sale
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Dopo due settimane di sostanziale stallo, riprendono i negoziati tra Russia e Ucraina per un cessate il fuoco, mentre la tensione resta alta sia sul terreno che a livello diplomatico. I colloqui tra le due delegazionisi si terranno a porte chiuse a Istanbul, a partire dalle 10.00 locali (le 9.00 in Italia) negli uffici della residenza presidenziale turca nel palazzo di Dolmabahce.
L'Ucraina sta valutando di accettare lo status di neutralità mentre la Russia non chiederebbe più che l'Ucraina venga "denazificata" ed è pronta a lasciare che Kiev aderisca all'Ue a patto che rimanga militarmente non allineata. Tuttavia «non stiamo commerciando persone, terra o sovranità», ha affermato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba arrivando a Istanbul, chiarendo che «l'obiettivo minimo dei negoziati saranno i corridoi umanitari e quello massimo il raggiungimento di un accordo su un cessate il fuoco».
Intanto, le forze di Difesa ucraine hanno annunciato nella 34esima notte di guerra di avere ricacciato indietro di 40-60 chilometri le truppe russe dirette a varie città ad est, sudest e nordest e di avere resistito ai bombardamenti che - afferma lo stato maggiore - continuano a prendere di mira infrastrutture e aree residenziali, anche se il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ribadito che gli ordini di attacco riguardano esclusivamente obiettivi militari. Secondo fonti militari ucraine gli attacchi si sono concentrati anche sui siti di stoccaggio del petrolio: un raid missilistico ha colpito ieri sera un deposito di carburante nella regione di Rivne, nell'Ucraina nordoccidentale.
28 MARZO
22.30 - Zelensky: «Segnali positivi dai negoziati, ma non ci fidiamo»
«I segnali che sentiamo dalla piattaforma negoziale possono essere definiti positivi. Ma questi segnali non soffocano lo scoppio dei proiettili russi». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nell'ultimo messaggio su Telegram in merito ai colloqui con la Russia. «Naturalmente, tutti vediamo i rischi e naturalmente non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni rappresentanti di uno Stato che continua a combattere per la nostra distruzione».
«Gli ucraini non sono persone ingenue. Gli ucraini hanno già appreso durante questi 34 giorni di invasione e negli ultimi otto anni di guerra nel Donbass che ci si può fidare solo di un risultato concreto», sottolinea Zelensky.
«Le sanzioni ora non si devono fermare, ma si devono rafforzare, affinché ci sia la pace vera», continua quindi il presidente ucraino. «I negoziati non possono influenzare la revoca delle sanzioni contro la Russia, che non sarà oggetto di discussione finché la guerra non finisce», ha aggiunto Zelensky, ribadendo che «finché non ci riprenderemo ciò che ci appartiene e finché non ci sarà giustizia, al contrario, le sanzioni devono aumentare settimanalmente e devono essere efficaci, non devono essere solo per i media, ma devono essere fatti, affinché ci sia la pace».
20.15 - Spiragli di pace dalle trattative a Istanbul
Si chiude la prima giornata di colloqui tra le delegazioni russa e ucraina a Istanbul. Non è ancora chiaro se si andrà avanti anche domani, ma intanto qualcosa si muove visto che Mosca ora evoca la possibilità di un trattato di pace.
La Russia dice di aver ricevuto proposte scritte da Kiev che garantirebbero la sua neutralità e denuclearizzazione. Mentre gli ucraini spiegano che non entreranno nella Nato ma in Europa si. Lo status di Crimea e Donbass sarà oggetto di trattative ad hoc, dice il capo negoziatore ucraino Podolyak. Kiev propone trattative separate sulla Crimea e il porto di Sebastopoli «che dovranno concludersi entro 15 anni».
«Oggi è stato raggiunto il più significativo progresso nei negoziati» per il ministro degli Esteri turco Cavusoglu. «I Paesi garanti dovranno fornirci forze armate, armi e cieli chiusi», dice Arakhamia, negoziatore ucraino. Rimane tuttavia «un lungo cammino» da fare per arrivare a un accordo di pace accettabile sia per la Russia sia per l'Ucraina, ha detto il capo della delegazione russa alle trattative, Vladimir Medinsky, citato dalla Tass. Mosca, ha aggiunto, «ha fatto passi da gigante verso la pace, e si aspetta un progresso reciproco dall'Ucraina».
19.00 - Le Borse europee chiudono in sostenuto rialzo
Le Borse europee chiudono in sostenuto rialzo e guardano con fiducia ai negozia tra Russia e Ucraina per porre fine alla guerra. L'attenzione degli investitori si concentra sugli effetti delle sanzioni mentre il petrolio prosegue in calo e il gas in rialzo. In questo contesto Mosca ribadisce il pagamento del gas in rubli. Mentre i mercati azionari hanno concluso una seduta all'insegna del buonumore, torna il nervosismo sui rendimenti dei titoli di Stato. L'indice d'area stoxx 600 guadagna l'1,74%. Bene Parigi (+3,08%), Francoforte (+2,79%), Madrid (+2,98%), Londra (+0,86%).
18.00 – Confronto tra leader
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha avuto oggi pomeriggio una nuova conversazione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, il cancelliere della Repubblica Federale di Germania, Olaf Scholz, e il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson.
I cinque leader, rende noto Palazzo Chigi, hanno confermato l’importanza di uno stretto coordinamento sull’aiuto alla popolazione e alle Istituzioni ucraine, con particolare attenzione al funzionamento dei corridoi umanitari e all’assistenza ai crescenti flussi di rifugiati. Hanno inoltre condiviso la necessità di sostenere i negoziati in corso, assicurando al più presto il cessate il fuoco. Al centro del confronto anche la diversificazione degli approvvigionamenti energetici.
17.00 -Blinken: «Russia non seria nei negoziati»
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha affermato di non aver visto segni di «reale serietà» da parte della Russia nei colloqui con l'Ucraina. «Un conto è quello che dice la Russia e un conto quello che fa. Siamo concentrati su quest'ultimo, ha detto Blinken in una conferenza stampa congiunta con il ministro degli Esteri marocchino Nasser Bourita.
15.26 - Ministro esteri turco: «Oggi progresso nei negoziati»
«Oggi è stato raggiunto il più significativo progresso nei negoziati in corso tra Russia e Ucraina». Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, come riporta la tv di Stato Trt, aggiungendo che è atteso in futuro un nuovo incontro tra i ministri degli Esteri di Ucraina e Russia Dmytro Kuleba e Serghei Lavrov, senza specificare una data. Cavusoglu, durante una conferenza stampa al termine dei colloqui, ha parlato di "riconciliazione" tra le parti dopo l'incontro di oggi.
«Continueremo il nostro impegno per arrivare a un cessate il fuoco e a una pace permanente» ha affermato il ministro turco.
14.41 - Draghi ha firmato il Dpcm sulla protezione temporanea e l'assistenza per i profughi
Il premier Mario Draghi ha firmato il Dpcm sulla protezione temporanea e l'assistenza per i profughi provenienti dall'Ucraina a causa della guerra. Il decreto recepisce la decisione del Consiglio Ue del 4 marzo. Il Dpcm fissa a partire dal 4 marzo 2022 la decorrenza della protezione temporanea, con durata di un anno. Lo comunica Palazzo Chigi.
14.04 - Incontro possibile tra Putin e Zelensky
Un incontro fra Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky è possibile ma dopo che una bozza di trattato sarà raggiunta tra le parti. Lo afferma il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, secondo quanto riportano l'agenzia Bloomberg.e lnterfax.
14.00 - Mosca annuncia una riduzione dei raid nelle regioni di Kiev e Chernihiv
La Russia ha annunciato una riduzione "radicale" dell'attività militare nelle regioni ucraine di Kiev e Chernihiv: lo ha reso noto il ministero della Difesa.
13.49 - Russia: «Colloqui costruttivi»
Il capo negoziatore russo Medinsky, citato dalla Tass, ha parlato di "colloqui costruttivi" con Kiev a Istanbul.
13.45 - I negoziati continueranno «coinvolgendo anche i Paesi garanti»
«Continueremo i nostri negoziati con la Russia ma coinvolgeremo anche i Paesi garanti». Lo ha affermato il delegato ucraino Mikhaylo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in una conferenza stampa dopo la sessione dei colloqui con rappresentanti di Mosca e Kiev che si sono tenuti questa mattina al palazzo Dolmabahce di Istanbul. La Turchia, che ha ospitato l'incontro di oggi, fa parte degli 8 Stati garanti che ha designato Kiev.
13.26 - Raid a Mykolaiv: il bilancio
Almeno 7 persone sono morte e 22 ferite nel bombardamento russo stamattina a Mykolaiv. Lo ha detto il presidente ucraino Volodomyr Zelensky nel suo intervento al Parlamento danese.
13.20 - Conclusi i colloqui a Istanbul
Si è conclusa la prima giornata di colloqui tra delegazioni di Russia e Ucraina al palazzo Dolmabahce di Istanbul. Lo fa sapere l'ufficio stampa dell'ambasciata ucraina di Ankara. Non è ancora chiaro se il negoziato andrà avanti anche nella giornata di domani mentre è attesa a breve una conferenza stampa da parte di un membro della delegazione di Kiev.
13.14 - Lamorgese, numeri profughi attualmente gestibili
«Oggi non mi sembra che ci sia una difficoltà di gestire dei numeri che attualmente sono gestibili». Lo ha detto il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese al Gr1 rispondendo a una domanda su eventuali criticità nella macchina dell'accoglienza dei profughi dell'Ucraina e sottolineando la necessità di «pensare di dare contributi anche a coloro che accolgono in casa, in famiglia, perché molti vanno in casa di parenti e amici».
Quanto alla riunione di ieri a Bruxelles, Lamorgese ha ribadito che l'Italia ha chiesto «di poter attingere rapidamente alle risorse finanziarie europee e ovviamente, per quanto riguarda il nostro paese, c'è stato uno sblocco di risorse» anche se "non si è ancora parlato di un contributo diretto» ma «di fondi europei che poi verranno utilizzati dai singoli Stati secondo le esigenze».
Nel corso dell'incontro, inoltre, ha concluso il titolare del Viminale, è stato detto «di prepararsi a trovare soluzioni per dei numeri maggiori rispetto a quelli attuali».
13.08 - Viceministro Kiev: «Si rischia la guerra mondiale, fermare Putin»
«Siamo davvero a un passo dalla terza guerra mondiale. Dobbiamo fermare Putin». Lo ha detto il viceministro dell'Energia ucraino, Yeroslaw Demchenkov intervenendo al Berlin Energy Transition Dialogue nella capitale tedesca. Il viceministro ha sottolineato che la Russia agisce «in modo aggressivo», e porta avanti una sorta di «terrorismo nucleare» mostrando di non rispettare i principi di sicurezza sugli impianti nucleari. La minaccia «è reale», ha aggiunto.
12.18 - Cremlino: «Insulti di Biden danneggiano le trattative»
Gli insulti personali rivolti dal presidente Usa Joe Biden al presidente russo Vladimir Putin danneggiano le relazioni bilaterali, ma il dialogo russo-statunitense è necessario in ogni caso. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov, citato dalla Tass.
12.06 - Mosca convoca ambasciatori Baltici, espulsi diplomatici
Il ministero degli Esteri russo ha convocato gli ambasciatori a Mosca di Lettonia, Lituania ed Estonia, per comunicare loro la decisione di espellere dei diplomatici delle rispettive rappresentanze in Russia. Lo comunica l'agenzia russa Tass.
Si tratta di una ritorsione per la decisione dei Paesi Baltici di espellere diversi diplomatici russi il 18 marzo: tre ciascuno da parte di Estonia e Lettonia, quattro da parte della Lituania, che li ha dichiarati 'persona non grata'.
11.01 - Fonte russa, in negoziati la questione della neutralità Ucraina è in bozza
I termini dello status neutrale dell'Ucraina sono discussi nei colloqui a Istanbul: lo ha detto martedì a Interfax una fonte che ha familiarità con i progressi dei negoziati. «Le parti hanno iniziato i negoziati a livello di capi delegazione. In particolare, è stata sollevata la questione dei termini del possibile status neutrale dell'Ucraina», ha detto la fonte.
Presumibilmente, l'incontro può finire con la messa su carta dei termini dello status neutrale, ha detto. «Si tratta di una bozza di un certo accordo o dichiarazione. Tutto è allo stadio di discussione», ha detto la fonte.
10.12 - Ministro degli esteri ucraino ai delegati: «Non mangiate né toccate superfici»
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha esortato i negoziatori impegnati nei colloqui con la Russia a Istanbul a «non mangiare e bere nulla e preferibilmente evitare di toccare superfici».
Ieri, sui media è circolata la notizia che l'oligarca russo Roman Abramovich insieme ad altri due membri della delegazione di Kiev sia stato avvelenato in occasione dei primi incontri tra i due gruppi.
9.25 - Raid a Mykolaiv, attacco attorno alle 8.30 locali
Questa mattina l'esercito russo è tornato ad attaccare la città si Mykolaiv, a poco più di 100 chilometri a est di Odessa. Lo riporta il servizio statale di emergenza ucraino, spiegando che i missili russi hanno colpito un edificio amministrativo regionale di nove piani, "distruggendo" la sua parte centrale. L'attacco è avvenuto attorno alle 8.30 ora locale di questa mattina. In questi minuti le sirene sono tornate a suonare in città.
9.05 - Colloqui Russia-Ucraina iniziati in Turchia
Le delegazioni di Russia e Ucraina hanno iniziato i colloqui a Istanbul, con la partecipazione del presidente turco Tayyip Recep Erdogan. Lo riferisce Interfax. Il canale televisivo Russia Today ha trasmesso l'inizio della riunione. Erdogan si è rivolto ai negoziatori con un breve discorso prima dei colloqui.
9.03 - Erdogan accoglie i negoziatori
Entrambe le parti hanno «legittime preoccupazioni». Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan accogliendo le delegazioni di negoziatori ucraini e russi a Istanbul, invitandoli a «porre fine a questa tragedia».
8.50 - Roman Abramovich è a Istanbul
L'oligarca russo Roman Abramovich è a Istanbul dove oggi si terranno i colloqui russo-ucraini. Lo riferisce la Tass. Ieri la diffusione della notizia di un suo sospetto avvelenamento a inizio mese.
8.15 - 144 i bambini uccisi da inizio guerra
Il bilancio ufficiale dei bambini ucraini uccisi dall'inizio dell'invasione russa è salito a quota 144: lo ha reso noto l'ufficio del procuratore generale del Paese aggiungendo che i bambini feriti sono adesso oltre 220.
7.00 - Zelensky: «Monitoriamo efficacia sanzioni contro Russia»
«Stiamo creando un gruppo di esperti, ucraini e internazionali, presso l'Ufficio del Presidente, che analizzerà costantemente le sanzioni contro la Russia con l'obiettivo di monitorare la loro effettiva efficacia e assicurarsi che non possano essere aggirate. Questo dovrebbe essere un obiettivo per l'intero mondo democratico senza eccezioni». Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky in un nuovo video postato su Telegram.
3.00 - Cremlino: «Non vogliamo usare armi nucleari»
«Nessuno in Russia sta prendendo in considerazione l'idea di usare armi nucleari». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov a Pbs. Alla domanda del giornalista se il presidente russo Vladimir Putin abbia mai minacciato di usare armi nucleari nel caso in cui un terzo fosse intervenuto nel conflitto in Ucraina Peskov ha risposto: «Non credo. Ha invece dichiarato con chiarezza che se qualcuno dovesse interferire la Russa ha tutti i mezzi necessari per reagire e punire chi lo farà». Peskov ha inoltre affermato che la Russia non ha in programma di attaccare nessun paese della Nato, a meno che non sia «un atto reciproco».
2.40 - Mariupol resiste all'assedio
Le forze ucraine «continuano a difendere Mariupol». Lo stato maggiore ucraino ha affermato che le sue forze «continuano a mantenere la difesa circolare» all'interno della città portuale, anche se le forze russe hanno consolidato il controllo intorno alla città. Lo riporta il Kyiv Independent. Intanto le forze armate ucraine, secondo la stessa fonte, hanno anche annunciato di avere abbattuto 17 bersagli aerei russi: nel dettaglio, otto aerei, quattro droni, tre elicotteri e due missili.
Ore 1.30 - Biden: «Putin è un dittatore»
Il presidente Usa Joe Biden torna a definire Vladimir Putin un dittatore, ma lo fa dal suo account di Twitter personale e non su quello ufficiale. «Un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l'amore di un popolo per la libertà. La brutalità non distruggerà mai la volontà di essere liberi. L'Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia», ha scritto.