È stato ridipinto da un passante il murales dedicato a Paola Egonu, che era stato vandalizzato dopo appena 24 ore dalla realizzazione ad opera della street artist Laika sul muro di fronte la sede del Coni a Roma. 

Con dello spray rosa, la pelle della campionessa olimpica di volley femminile era stata schiarita e dal pallone erano state cancellate le parole 'stop', 'hate', 'xenophobia' e 'racism'.

«Il razzismo è un cancro brutto da cui l'Italia deve guarire», ha scritto Laika, rilanciando sui propri social la foto del murales deturpato, condivisa da vari utenti e scattata dalla giornalista Rai Maria Cristina Cusumano. »Il futuro è nostro - ha aggiunto la street artist -, voi razzisti sarete solo un brutto ricordo». L'opera si chiama 'Italianità' e la street artist l'ha realizzata davanti alla sede del Coni a Roma dedicandola «a tutti gli Italiani non riconosciuti come tali dal nostro Stato».

«Nel nostro Paese - aveva spiegato Laika condividendo la foto del murales appena realizzato in un post su Instagram - non c’è più spazio per xenofobia, razzismo, odio e intolleranza. Il razzismo è una piaga sociale che va sconfitta. Farlo anche attraverso lo sport è importantissimo. Credo in un futuro di inclusività, di accoglienza e di rispetto dei diritti umani. Essere rappresentat* da atlete come Paola Egonu, Myriam Sylla, Ekaterina Antropova è un onore. Vederle con la medaglia più preziosa dei giochi olimpici al collo, mentre cantano commosse l’inno italiano è una gioia immensa». In serata ecco che un passante ha ridipinto, con un pennarello, la pelle della campionessa. Uno schiaffo al razzismo.