Silvio Berlusconi, a quanto si apprende, è ricoverato da stamattina al San Raffaele. Si trova in terapia intensiva per problemi cardiovascolari all'ospedale dove è arrivato con affanno respiratorio. La situazione dell'ex premier al momento sarebbe stabile. 

Si tratta di un nuovo ricovero per l'ex premier che era stato dimesso il 30 marzo dallo stesso ospedale. In precedenza Berlusconi era stato ricoverato nel gennaio del 2022, quando era stato sottoposto a una serie di controlli della durata di otto giorni, sempre all'ospedale San Raffaele.

Circa un anno e mezzo prima, aveva sofferto di alcune serie complicazioni legate al Covid, definito da lui stesso come "l'esperienza peggiore" della sua vita. Contratto nel settembre del 2020, il virus lo aveva costretto a un ricovero di quasi due settimane, facendolo poi tornare in ospedale per quasi un mese, fino al maggio del 2021, a causa degli strascichi della malattia.

In quel periodo, era stato rinviato più volte anche il processo milanese Ruby Ter - che si è poi concluso con l'assoluzione lo scorso febbraio - per legittimo impedimento.

Dopo avere superato con successo nel giugno del 2016 un'operazione molto seria a cuore aperto, nel gennaio di due anni fa era stato ricoverato al Centro cardio toracico del Principato di Monaco per un problema di aritmia. Un piccolo incidente domestico aveva poi destato preoccupazione nel febbraio del 2021, quando il leader azzurro era caduto nella sua residenza romana.

Il presidente Roberto Occhiuto: «Auguri di pronta guarigione»

«Auguri di pronta guarigione a Silvio Berlusconi e sincera vicinanza alla sua famiglia. Forza presidente, ti aspettiamo presto nuovamente a lavoro e pienamente operativo. Abbiamo ancora tante cose da fare, insieme, per il Paese e per la Calabria". Lo scrive su Twitter Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Il senatore Mario Occhiuto (FI): «Vicini al presidente»

«Siamo tutti vicini al presidente Berlusconi convinti che saprà riprendersi anche questa volta». Lo afferma il senatore di Forza Italia, Mario Occhiuto. «Il nostro Presidente ha una forte fibra e saprà superare anche questo ostacolo - dice Occhiuto - forte di un affetto che va al di là di ogni recinto politico e che non può non riconoscere quanto egli sia stato importante nella costruzione di un Paese moderno e funzionale a una democrazia dell'alternanza»