Il gesto estremo nella sua cella di San Vittore. Ieri il giudice gli aveva negato la perizia psichiatrica. Era anche accusato di aver tentato di uccidere un collega di lavoro
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Davide Paitoni, 40 anni, in carcere a Milano per aver ucciso il figlio di 7 anni il primo gennaio scorso, si è suicidato nella sua cella nel carcere di San Vittore. Lo si apprende da fonti giudiziarie.
«Il 6 luglio - scrive in una nota il Procuratore della Repubblica di Varese Daniela Borgonovo - gli era stato notificato l'avviso di conclusione indagini in relazione all'omicidio del figlio e domani era fissata la discussione, con giudizio abbreviato, nel procedimento per tentato omicidio di un collega di lavoro».
Proprio ieri il giudice aveva negato la perizia psichiatrica a Paitoni, stabilendo che le modalità con cui commise il reato erano talmente chiare da non rendere necessario l'esame.
Del caso del suicidio di Paitoni è stato informato il pm di turno di Milano Stefano Ammendola, che nell'ambito di un fascicolo, la cui apertura è scontata in questi casi, ha disposto i primi accertamenti. Accertamenti che, come avviene di regola per fatti di questo genere, vanno dai rilievi della Scientifica al sequestro della cella e degli effetti personali del detenuto, fino all'autopsia sul cadavere.