Le varianti del coronavirus preoccupano e non poco. La loro diffusione potrebbe anche incidere sul destino delle scuole. Se l’evoluzione del contagio «evidenzia rischi reali all’interno delle scuole, non possiamo ignorarli» dice Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico.

Da sempre sostenitore della didattica in presenza, Miozzo è determinato: «Se anche nel nostro Paese – ha detto - si evidenzierà che ragazzi e bambini sono portatori certamente si deve chiudere, anche se questa prospettiva mi provoca un grande dolore. La scuola non è invulnerabile né intoccabile».

«Non sono per tenere le scuole aperte a ogni costo – ha specificato -. Ho sempre contestato la decisione presa in molte parti del Paese di tenere a casa i ragazzi ma di lasciare aperti i centri commerciali, semmai avrebbe dovuto essere il contrario».

Il coordinatore del Cts ha comunque escluso l’adozione di un lockdown totale per far fronte ad una eventuale recrudescenza della pandemia: «Servono interventi chirurgici. Bisogna far scattare zone rosse in quei territori in cui i contagi crescono, circoscrivere e delimitare con grande rapidità».