Secondo giro di consultazioni per Mario Draghi, durante il quale prenderà forma la sua unità nazionale. Il premier incaricato durante i vari incontri tenutesi oggi non si è limitato all'ascolto ma ha iniziato a tratteggiare i confini programmatici di un «governo europeista con un forte richiamo all'atlantismo», incardinato su «necessarie riforme della Pubblica amministrazione, del fisco e della giustizia civile».

Uno sguardo anche sul mondo della scuola, con il futuro governo che punterà a rimodulare il calendario scolastico dell'anno in corso, per recuperare i numerosi giorni persi. Draghi inoltre pensa già al potenziamento del corpo docenti. Lavorare da subito perché a settembre tutte le cattedre siano assegnate e i docenti siano in classe dal primo giorno del nuovo anno scolastico. Il premier incaricato avrebbe sottolineato che bisogna evitare che ci siano quest'anno molte migliaia di cattedre vacanti come lo scorso anno, alla ripresa dopo l'estate.

Uno dei punti cardine del programma del presidente del Consiglio incaricato è «una forte cornice europeista, e il richiamo all'atlantismo», ha detto il senatore del Psi, Riccardo Nencini, dopo le consultazioni, spiegando che «quando Draghi parla di europeismo, parla anche di sfida, tanto che è arrivato a mettere sul tavolo la questione del bilancio comune europeo».

«Non abbiamo parlato di tempi sulla formazione del governo – ha spiegato -. L'impostazione del programma è divisa in quattro punti. Una forte cornice europeista e un richiamo all'atlantismo. Riforme su Pubblica amministrazione, Giustizia e Fisco. Attenzione particolarissima al mondo del lavoro orientata sia sul turismo sia sulla creazione di grandi infrastrutture. E infine scuola».

M5s: «Continueremo ad essere determinanti»

«Siamo stati decisivi nel Conte I con provvedimenti simbolo come il Reddito di Cittadinanza e la legge anticorruzione. Siamo stati fondamentali nel Conte II con riforme che faranno la storia, come il taglio dei parlamentari. E continueremo ad essere determinanti. Il MoVimento in questi anni ha sempre mostrato serietà e responsabilità», ha scritto Luigi Di Maio su Fb, aggiungendo che «sentiamo il peso del 33% di voti ricevuti nel 2018, degli 11 milioni di italiani che ci hanno dato fiducia e che rappresentiamo in Parlamento».

Il blog delle Stelle intanto ha annunciato che dalle ore 13 di mercoledì 10 febbraio 2021 alle ore 13 di giovedì 11 febbraio 2021 gli iscritti M5s potranno esprimersi su un eventuale supporto a un Governo presieduto da Mario Draghi.

Lega: «Il cuore oltre l'ostacolo»

Il centrodestra ha l'obiettivo di presentarsi unito «a tutte le elezioni amministrative» in programma questa primavera, ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini durante un punto stampa davanti alla sede di Regione Lombardia rispondendo a una domanda sul possibile cambio di rapporti all'interno della coalizione dopo il no di Fdi a Draghi. «Il centrodestra governa in 14 Regioni su 20 e l'obiettivo - ha aggiunto - è di presentarci uniti a tutte le amministrative».

«Altri mettono veti e fanno capricci, noi abbiamo buttato il cuore oltre l'ostacolo», ha aggiunto poi il leader della Lega. «Noi abbiamo raccolto l'appello del Presidente della Repubblica - ha aggiunto - senza mettere veti in casa d'altri. La priorità che porteremo al tavolo del professor Draghi, mentre altri si occupano di ministeri e di poltrone, sarà soprattutto la salute. C'è un modello lombardo che è il più avanzato dal punto di vista della messa in sicurezza della popolazione e delle vaccinazioni. Proporremo a Draghi il modello Bertolaso».

Iv: «Lega sta rispondendo bene»

Per il coordinatore di Iv e vicepresidente della Camera, Ettore Rosato «Matteo Salvini sta rispondendo con intelligenza. Non ci vedo niente di strano, anzi credo che sia necessario che vengano rimossi paletti e veti e si faccia fare a Draghi il suo lavoro». «Le posizioni che sta assumendo la Lega sono di grandissima importanza - ha detto a L'Aria che Tira su La7 -. E lo stesso quello che sta facendo il M5s. Stiamo rendendo i sovranisti marginali nello schieramento politico» ha detto ancora Rosato che a proposito di governo tecnico o politico dice «sarà come preferisce Draghi. Mi sembra che ci sono molte pressioni per un governo politico ma noi non ci aggiungiamo».

Fi: «Non è una nuova maggioranza»

«È chiaro che con il governo Draghi non nasce una nuova maggioranza: quando si andrà a votare, una volta sconfitto il coronavirus, il centrodestra si presenterà insieme», ha spiegato il vicepresidente di Fi Antonio Tajani a L'Aria che tira su La7. «Io rispetto Meloni: certo avrei fatto un passo in più ma ha fatto comunque un discorso di grande responsabilità. Non c'è un arroccamento da parte di FdI».

Fdi: «Con tutti dentro non funzionerà»

«Non c'è un pregiudizio personale nei confronti del presidente incaricato Mario Draghi, ma piuttosto c'è un'esigenza di chiarezza e di coerenza - ha spiegato il capogruppo dei senatori di Fratelli d'Italia, Luca Ciriani, in collegamento con UnoMattina -. In questi anni Fratelli d'Italia ha sempre fatto un'opposizione responsabile, votando quei provvedimenti utili per il Paese e per gli italiani. Per noi si può essere utili alla Nazione anche rimanendo all'opposizione senza chiedere posti di governo. Ecco, quando si tratta degli interessi generali dell'Italia noi ci siamo, ma non possiamo partecipare a un governo che mette insieme il M5S, il Pd e pezzi del centrodestra anche perché una maggioranza con dentro tutti non funzionerà, così come quella gialloverde e poi giallorossa».