La sperimentazione è stata bocciata dal Consiglio superiore della Pubblica istruzione: «Non ci sono i tempi». Entrerà in vigore nell'anno scolastico 2020-2021
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Il Consiglio superiore della Pubblica istruzione ha espresso parere negativo all'unanimità alla sperimentazione nell'anno scolastico appena partito dello studio obbligatorio dell'educazione civica. La legge che introduce questo insegnamento entrerà in vigore nell'anno scolastico 2020/2021. L'ex ministro Marco Bussetti aveva predisposto una bozza di decreto per consentire l'avvio dell'insegnamento già da quest'anno ma il Cspi - che ha un compito di garanzia sull'unitarietà del sistema nazionale dell'istruzione e il cui parere è obbligatorio sulle sperimentazioni nazionali - ha detto No.
Per l’organo collegiale della scuola la sperimentazione non è praticabile in quanto comporta una serie di adempimenti sul piano organizzativo e didattico di difficile attuazione per motivi di tempo, essendo l'anno scolastico già partito.
«Il parere - spiega la vicepresidente del Cspi, Annamaria Santoro, della Fp Cgil - è ampio e articolato e si è avvalso di numerosi contributi, tra i quali quello dell’Anci. Noi siamo favorevoli all’educazione civica a scuola ma il Consiglio superiore fa notare che non ci sono i tempi per mettere a punto questa nuova disciplina, la cui introduzione, ad anno scolastico iniziato, metterebbe in difficoltà le scuole: sono 33 ore di insegnamento ma le programmazioni sono già state fatte».