I presidenti stanno discutendo la bozza da presentare al Governo. Sul tavolo anche posizioni più drastiche come quella del governatore della Campania che vorrebbe uno stop di almeno 20 giorni
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Le Regioni provano ad adottare una linea comune in materia di quarantene e Dad in vista della ripartenza della scuola il prossimo 10 gennaio.
Per la scuola materna stop alla frequenza e quarantena se c'è un solo alunno positivo al Covid. Per le scuole primarie e secondarie di primo grado per gli studenti di età inferiore ai 12 anni, la quarantena e l'interruzione della frequenza si hanno se ci sono almeno due contagiati (nel caso di un solo positivo i contatti restano in classe in autosorveglianza con raccomandazione di astenersi dalla frequentazione di ambienti differenti dalla scuola, senza testing). Per le scuole secondarie di primo (per i soggetti di età uguale o superiore ai 12 anni) e secondo grado, lo stop alla frequenza e la quarantena scattano con un minimo di 3 casi. Sono le indicazioni contenute in una bozza non definitiva del documento cui stanno lavorando le Regioni.
Nel documento si invita inoltre a «evitare la ripresa delle attività di educazione fisica, canto e utilizzo di strumenti a fiato; verificare la correttezza del consumo dei pasti in mensa; promuovere maggior utilizzo di mascherine Ffp2; avere attenzione a garantire una corretta aerazione delle aule».
La discussione dovrà fare i conti anche con le posizioni più prudenti, come quella del presidente della Campania, Vincenzo De Luca, che spinge per una riapertura posticipata delle scuole di almeno 20 giorni. Ipotesi che però si scontra anche con la chiusura da parte del Governo che non sembra intenzionato ad adottare provvedimenti così drastici, preferendo il ritorno in classe e la didattica in presenza.