Quasi 2.000 lavoratori irregolari, per lo più bengalesi e dell'Europa dell'est, retribuiti con paghe misere, sono stati scoperti dalla Guardia di Finanza nella cantieristica navale di Venezia, nell'ambito di un'attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica lagunare.

L'indagine, in collaborazione con l'Ispettorato del lavoro, era mirata a far emergere l'esistenza di sistematiche condotte di sfruttamento della manodopera all'interno dei cantieri navali veneziani. Si tratta di lavoratori che venivano retribuiti con paghe irregolari e spesso privati dei più elementari diritti sanciti dai contratti collettivi.