Un ragazzo di 14 anni è stato ucciso con alcuni colpi di arma da fuoco nella notte nel parcheggio della fermata metro Pantano, a Monte Compatri, alle porte di Roma. L'allarme è scattato intorno alle 3. Sul posto il 118, i carabinieri del Nucleo investigativo di Frascati e il pm di Velletri. Il ragazzo, Ivan Alexandru, era con il compagno della madre e con altre persone di origini romene.

Il gruppo - erano in 5 o 6 - avrebbe avuto un litigio fuori a un bar con un altro gruppo di connazionali, probabilmente nomadi, e ci sarebbero stati alcuni schiaffi e spintoni. Poi si sono spostati nel piazzale della metro Pantano dove è arrivata un'auto da cui sono stati esplosi i colpi. La macchina si è poi allontanata. Non si esclude che quegli spari volessero essere un avvertimento. Sulla vicenda indagano i carabinieri. Inutili i soccorsi per il ragazzo. 

Secondo lo zio del giovane, riporta Ansa, «è stata una trappola. Sono passati con la macchina e hanno sparato all'impazzata. L'obiettivo era spaventare, era un avvertimento. Prima sparato in aria  - dice - e poi contro di loro. Hanno sparato parecchi colpi. È morto - aggiunge - senza un motivo. Gli hanno tolto la vita per niente. Andava a scuola e giocava a calcio - dice lo zio - Non andava per strada, non era in mezzo alla droga. Mio fratello è il compagno della madre, per lui era come un figlio. Stava con lui stanotte perché voleva andare a dormire da un altro zio».

«In queste ore - dice all'Ansa il sindaco di Monte Compatri, Francesco Ferri - sono a stretto contatto con il prefetto a cui ho chiesto una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica che avverrà giovedì. Il delitto avvenuto stanotte è un fatto che lascia sgomenta la nostra comunità e impone delle riflessioni, perché non si può morire in un modo così violento e tragico a 14 anni». 

Intanto i carabinieri di Frascati, che indagano sulla vicenda, stanno ascoltando gli amici che erano con la vittima e hanno chiamato i soccorsi. Il giovane sarebbe stato ucciso durante una lite per motivi legati alla droga. Gli amici sarebbero dei connazionali maggiorenni, qualcuno con precedenti alle spalle anche per stupefacenti.  Al vaglio eventuali registrazioni delle telecamere di videosorveglianza.