Il sottosegretario pentastellato Sibilia critico nei riguardi della proposta del leader di Iv: «I milionari non si toccano, ma chi prende 700 euro al mese va stangato. Il solito Robin Hood al contrario»
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Dal 15 giugno Italia Viva raccoglierà le firme per abolire il reddito di cittadinanza. In un post sui social Matteo Renzi scrive: «Vogliamo abolire il reddito di cittadinanza e come previsto dalla legge dal 15 giugno partirà la raccolta ufficiale di firme. Ma vogliamo soprattutto cambiare il mondo del lavoro per i più giovani».
«Nonostante la pandemia, la guerra e la crisi energetica, Italia Viva lancia una raccolta firme per togliere il reddito di cittadinanza ai poveri. I milionari non si toccano, ma chi prende 700 euro al mese va stangato. Il solito Robin Hood al contrario. Il neo-rinascimento italo-arabo secondo i renziani», replica via Twitter il sottosegretario M5s all'Interno, Carlo Sibilia.
Fa eco il senatore pentastellato Gabriele Lanzi che scrive in una nota: «Il paese è allo stremo, fiaccato da due emergenze senza precedenti, ma per alcuni politici, come Renzi, la soluzione è quella di abolire il reddito di cittadinanza. Non si riesce davvero a comprendere come, a fronte di tutti gli sprechi ad oggi esistenti, si voglia andare a togliere un sostentamento economico essenziale a chi non ha nulla. Spiace constatare poi che questa proposta sia particolarmente gettonata tra quei politici di professione che non hanno lavorato un giorno in vita loro e non possono immaginare cosa significhi vivere con meno di 700 euro al mese».