L’ultimo a salire al Colle è stato il leader dei Cinquestelle che conferma di aver avviato interlocuzioni per avere una maggioranza solida. A Mattarella ha elencato 10 priorità per il Paese
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Il Movimento Cinque Stelle è stato l’ultimo partito a salire al Quirinale per le consultazioni con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Luigi Di Maio, capo politico del movimento, ha guidato la delegazione M5S, affiancato dai capigruppo di Senato e Camera Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva.
«Noi non lasciamo affondare la nave, perché l'Italia siamo tutti, a dispetto degli interessi di parte», ha affermato il leader pentastellato al termine dell’incontro con il capo dello Stato. «Sono state avviate tutte le interlocuzioni per avere una maggioranza solida che voglia convergere sui punti indicati».
«I cittadini che ci hanno votato il 4 marzo, l'hanno fatto per cambiare l'Italia - ha aggiunto - non il Movimento e penso anche che il coraggio non è di chi scappa ma chi prova fino in fondo a cambiare le cose, anche sbagliando con sacrificio e provando a fare le cose. Il voto - ha sottolineato il capo politico dei cinquestelle - non ci intimorisce affatto ma il voto non può essere la fuga dalle promesse fatte dagli italiani. Abbiamo tante cose da fare».
«Al capo dello Stato abbiamo portato le nostre preoccupazioni per l'economia - ha continuato -. Si rischia di tornare a una crisi come nel 2008». Poi rivendica: «Noi abbiamo la maggioranza in Parlamento».
«Abbiamo informato il capo dello Stato di quelli che secondo noi sono obiettivi prioritari per gli italiani», ed ha elencato dieci punti fondamentali per il Paese, mettendo il taglio dei parlamentari al primo posto, e poi anche la legge sul conflitto di interessi, la riforma della Rai, un green new deal, un rilancio del Sud, la riforma del sistema bancario, la tutela dei beni comuni a partire da acqua e sanità.