«Insegnare è stata la mia più grande passione sin da quando ero piccola: questo sogno è stato spezzato qualche settimana fa, quando sono stata licenziata per discriminazione dalla scuola Kennedy di Roma», spiega Giovanna Vivinetto dopo soli 9 giorni di lezioni in un video pubblicato su Facebook da Change.org, sito su cui ha lanciato una petizione indirizzata al ministro Fioramonti che ha già raccolto più di 13 mila firme. La settimana prima del licenziamento, avvenuto il 14 ottobre scorso, la professoressa era stata costretta a prendere tre giorni di malattia a causa di un’acuta faringo-tonsillite che la ha costretta a letto per una settimana sotto cura antibiotica. Al rientro dalla malattia si è vista recapitare dal preside la lettera di licenziamento. Secondo la preside, durante i giorni di malattia, molti ragazzi e alcuni genitori erano andati a lamentarsi in presidenza riguardo le capacità da docente della professoressa, chiedendone un cambio. Ma per la docente le motivazioni del licenziamento risiedevano altrove.

«Farò causa alla scuola»

Ora la professoressa agirà per vie legali: «Non intendo rinunciare al mio sogno: qualche giorno fa ho mandato alla scuola Kennedy una raccomandata in cui contesto le ragioni del mio licenziamento, che ritengo assolutamente improprio ed illegale. E' il primo passo per fare causa alla scuola» e aggiunge «lotto per tutti coloro che non hanno la forza e il coraggio per esporsi. La transessualità è ancora oggi un tabù, ma insieme possiamo dimostrare che un docente transessuale può, anzi deve essere la normalità. Mi auguro che possiate unirvi a me». 

 

Nel suo appello, pubblicato sulla piattaforma Change.org, la professoressa Vivinetto chiede «all'Istituto Kennedy di prendere coscienza dell'errore commesso; alla comunità Lgbt e a tutte le reti che tutelano le minoranze in difficoltà di operare una capillare sensibilizzazione sulle discriminazioni di genere; ai sindacati di fare chiarezza sul suo caso per evitare che altri lavoratori siano sottoposti alle stesse discriminazioni; al Ministero dell'Istruzione di avviare un'ispezione su tutte quelle scuole che assumono docenti con contratti poco chiari, mettendo poi in atto “dinamiche oscure e spesso illegittime per licenziarli».