Il Governo sceglie la via della fiducia e blinda il testo ma il M5s chiede alla Lega lealtà su prescrizione. Conte prova a mediare
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Nervi tesi nella maggioranza gialloverde su due provvedimenti in discussione alla Camera e al Senato. A Palazzo Madama, alla fine, il governo sceglie la via della fiducia per blindare il decreto sicurezza, il provvedimento bandiera per il ministro dell'Interno ma che ha provocato alcuni maldipancia tra i pentastellati. M5s, dal canto suo, rivendica la propria lealtà sul punto ma chiede altrettanto al partito di Salvini sullo stop alla prescrizione dopo la condanna in primo grado da inserire nel ddl anti-corruzione in discussione a Montecitorio.
Il vertice
Dopo l'apposizione della fiducia che verrà votata mercoledì M5s si riunisce e, poco dopo, viene fatto filtrare che in serata si terrà anche una riunione tra il premier Conte e i vicepremier Di Maio e Salvini. 'Stasera guardo la Champions...', commenta però poco dopo il ministro Salvini interpellato sul punto. E' possibile che la riunione si tenga domani.
Conte media sulla prescrizione
«Noi stiamo lavorando all'accelerazione dei processi penali e stiamo depotenziando la prescrizione: secondo la proposta del M5S, dopo il primo grado non scatterebbe più. Ovviamente su questa proposta ci riuniremo, è una proposta del M5S, non è stata ancora votata». Lo afferma il premier Giuseppe Conte a "Dimartedì". «La soluzione è sacrosanta, ci consenta di metterla a punto dal punto di vista tecnico», sottolinea Conte che aggiunge: «Nel contratto M5S-Lega si sono impegnati a rivedere la prescrizione con una riforma efficace».
Le polemiche dell'opposizione al Governo
Polemiche le opposizioni soprattutto sulla procedura che ha portato all'autrorizzazione della fiducia (che deve passare da un Cdm). «Abbiamo chiesto per ben due volte durante la capigruppo al ministro Riccardo Fraccaro quale Consiglio dei ministri, dove e in quale ora, ha autorizzato la decisione di porre la fiducia». Lo ha denunciato il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci protestando contro le parole del ministro. «Per ben due volte Fraccaro ha detto che non era tenuto a dirlo: ormai - ha concluso Marcucci - siamo al Consiglio dei ministri fantasma».
«Il ministro dei Rapporti con il Parlamento ci chiarisca un dubbio amletico. Dove e quando si è svolto il Consiglio dei ministri che avrebbe autorizzato la fiducia sul decreto sicurezza? Un Cdm fantasma, di cui non c'è traccia, infittisce i misteri di una maggioranza che litiga su tutto e fa un pasticcio dietro l'altro», chiede anche la collega di partito, la senatrice del Pd Simona Malpezzi. «Forza Italia riconferma che è sua precisa volontà votare sì al decreto Sicurezza. Prendiamo atto che il nostro invito al governo di non porre la fiducia non è stato accolto e questo ci impedisce di esprimere un voto favorevole al provvedimento. Una decisione, questa, presa per evitare che il Movimento 5Stelle andasse in frantumi su un provvedimento così importante e sentito dall'opinione pubblica. Pertanto il gruppo Forza Italia non parteciperà al voto. E' quanto si legge in una nota del gruppo di Forza Italia al Senato. La scelta del governo di porre la questione di fiducia sul decreto sicurezza in Senato è un atto ingiustificabile perché impedisce di discutere e migliorare il provvedimento. Oggi durante l'incontro avuto a Palazzo Chigi, avevamo espressamente chiesto al presidente Conte di evitare una simile forzatura, utile solo a contenere i dissapori e le prove di forza in seno alla maggioranza di governo, anche alla luce della disponibilità di Fratelli d'Italia a votare il decreto. Auspichiamo che sul testo si possa successivamente aprire un dibattito costruttivo a Montecitorio, una volta finiti i balletti da prima repubblica all'interno della maggioranza". Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.