Ventisei le persone denunciate. Immagini e video raffiguravano bimbi anche in tenera età coinvolti in atti sessuali
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Sono coinvolti 1700 utenti, 31 in Toscana, nell’inchiesta della Polizia contro la pedopornografia che ha portato anche all’arresto di 5 persone e la denuncia di altre 26. L'attività si inserisce nella più ampia operazione "Dictum". In base alle prime informazioni, il materiale pedopornografico veniva procacciato attraverso un noto servizio di cloud storage estero.
Il materiale illecito scaricato da internet veniva catalogato in base alla tipologia, per poter essere rapidamente individuato, per soddisfare il desiderio del momento o per condividerlo con altri utenti. Ulteriore tratto comune è dato dallo svolgimento di attività lavorativa o extra lavorativa che consentiva contatti quotidiani con bambini in tenera età. Ad esempio, uno degli arrestati era autista di scuolabus, un altro catechista, mentre altri due avevano rapporti con figli o parenti di fascia di età tra 1 e 8 anni.
Le sofisticate tecniche di analisi utilizzate dagli investigatori sui dispositivi informatici sequestrati agli indagati hanno consentito di accertare che molti di loro si servivano della navigazione anonima su internet per non essere rintracciati. Per cinque degli indagati, oltre alla gravità del fatto, desumibile dalla detenzione di migliaia di immagini e video raffiguranti bambini, anche in tenera età, coinvolti in atti sessuali con adulti o con altri minori, oltre che in atti di autoerotismo, è stata accertata anche la pericolosità, in quanto stabilmente dediti alla raccolta e allo scambio di materiale pornografico realizzato con l’impiego di minori di 18 anni. Gli arresti sono stati tutti convalidati dall’autorità giudiziaria procedente, che ha anche disposto opportune misure cautelari.