Il prete è stato punito dal vescovo per «un atto di natura scismatica». Le dichiarazioni risalgono al giorno del primo anniversario della morte di Benedetto XVI
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Don Ramon Guidetti, parroco a San Ranieri a Guasticce (Livorno) è stato scomunicato dal vescovo di Livorno, monsignor Simone Giusti per avere sostenuto durante un'omelia che Papa Francesco «non è il Papa», è un «usurpatore». Il fatto è avvenuto il 31 dicembre scorso, giorno in cui si ricordava il primo anniversario dalla morte di Papa Benedetto XIV e l'atto di scomunica è arrivato il giorno successivo.
La decisione della scomunica è arrivata con un atto firmato dal cancelliere della Diocesi, don Matteo Giavazzi in cui si spiega che Don Ramon Guidetti «ha pubblicamente compiuto un atto di natura scismatica, rifiutando la sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti».
Per questo motivo, continua l'atto «Mons. Simone Giusti, Vescovo della Diocesi di Livorno, in data odierna 1 gennaio 2024, ha emesso un decreto», con il quale dichiara che «Don Ramon Guidetti è incorso ipso facto nella scomunica latae sententiae. Il suddetto sacerdote è, dalla data odierna, sospeso a divinis e rimosso dall'ufficio di parroco della parrocchia di San Ranieri in Guasticce. Si ammoniscono i sacerdoti e i fedeli - conclude l'atto - a non partecipare a eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto, perché essi incorrerebbero ipso facto nella gravissima pena della scomunica».
Chi è don Ramon Guidetti
Secondo quanto ricostruisce il Tirreno, Guidetti è livornese, nato nel quartiere dei Cappuccini, e ha 48 anni. Era diventato parroco della Chiesa di Guasticce nel 2017. La sua scelta di dedicare la sua vita alla religione è arrivata «dopo un lungo cammino, passando anche dall’esperienza del convento dei Cappuccini della Ss. Trinità». Ma il percorso non è stato lineare: ha subìto infatti una deviazione, in un periodo in cui Guidetti iniziò a lavorare in un albergo di Firenze. Ha capito tuttavia di voler entrare in seminario nel 2011, «proprio quando gli era stata prospettata una promozione lavorativa». Oltre allo studio, aveva frequentato svolgendo diversi servizi sia la Caritas che la parrocchia di San Jacopo.