Alle 19 il governo e le Regioni si vedranno in videoconferenza in vista del Consiglio dei ministri di domattina per valutare le nuove misure anti-Covid, secondo quanto si apprende. L'esecutivo sarà rappresentato dalla ministra degli Affari regionali Mariastella Gelmini.

Un cambio di passo sulle norme che determinano i colori delle Regioni, per evitare i continui cambi, che leghi le decisioni a parametri più oggettivi e anche alla possibilità di indenizzi immediati alle singole categorie. Il tutto però senza abbassare la guardia perché le varianti corrono e impongono strette mirate ed immediate. Le Regioni chiedono questo al nuovo governo: vogliono una diga ai contagi, ma anche misure che tengano conto dell'oggettiva realtà dei casi sul territorio e delle sofferenze economiche. Per questo, come ha sottolineato il presidente della conferenza della Regioni, Stefano Bonaccini, «è necessario che i provvedimenti restrittivi regionali siano adottati con l'intesa del ministro della Salute». Ma sulla possibilità di una Italia tutta arancione, ovvero di restrizioni omogenee per l'intero territorio nazionale, si registrano dissensi.

Una delle prime decisioni che dovrà prendere il governo sarà quella sullo stop della mobilità tra Regioni col decreto che scade il 25 febbraio: l'intenzione, visti i dati, è quella di prorogare il blocco almeno fino la 5 marzo quando scade il dpcm attuale che norma le misure anti Covid.

Intanto si registrano assembramenti che, alla vigilia di tre nuove regioni arancio (Campania, Emilia-Romagna e Molise che si aggiungono a Abruzzo, Liguria, Toscana, Umbria, Trento e Bolzano) e complice il bel tempo, anche in questo fine settimana si sono registrati ovunque come a Reggio Calabria dove centinaia di persone si sono riversate sul lungomare. Nonostante l'appello dell'Iss di ieri: 'state a casa'.  

Le richieste delle Regioni: la bozza

- Ampliamento della cabina di regia a ministri dell'Economia

«L'ampliamento della cabina di regia ai Ministri dello Sviluppo economico e dell'Economia al fine di dosare gli impatti delle decisioni sui cittadini e le imprese»: è tra le richieste delle Regioni nella bozza di piattaforma che sarà presentata al governo. «In via strutturale, lo stesso provvedimento che introduce restrizioni per il Paese e poi restrizioni particolari per singoli territori - si legge nel documento -, deve anche attivare gli indennizzi e salvaguardare le responsabilità, garantendo la contestualità a prescindere da chi adotta il provvedimento».

«È necessario, inoltre, condividere maggiormente i provvedimenti e garantire sempre i risarcimenti sia nel caso di provvedimenti restrittivi di livello nazionale che regionale - si legge ancora nella bozza -. In questo contesto appare assolutamente necessario procedere ad un chiarimento sulle competenze statali e regionali al fine di allinearne la tempistica e la relativa efficacia»

- Scuola

«Nel quadro della situazione epidemiologica generale e territoriale, sarebbe necessario qualificare l'attività scolastica (al pari delle altre attività) con un'apposita numerazione di rischio»: è quanto si legge ancora nella. «Occorre, in ogni caso, implementare le forme di congedo parentale nonché prevedere ulteriori risorse economiche a sostegno dei genitori - si conclude il testo -, nel caso di chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per aggravamento della situazione epidemiologica».