Svolta in arrivo in Italia nel consumo di energia per ridurre al massimo la dipendenza dalla Russia dopo l'invasione dell'Ucraina. A fare il punto sulle novità - con una stretta e nuove regole a partire dal primo maggio - sono gli esperti del sito di informazione e consulenza legale La legge per tutti.

 

«Dal primo maggio - spiegano - partirà la cosiddetta «operazione termostato» decisa dalla commissione Ambiente della Camera all’interno del decreto Bollette che impone dei limiti di temperatura negli edifici pubblici, scuole comprese e ospedali e casa di cura esclusi. Secondo la nuova norma, proposta dal M5s, la media ponderata della temperatura dell’aria, misurata nei singoli ambienti di ciascuna unità immobiliare, non dovrà essere superiore ai 19 gradi in inverno e minore di 27 gradi in estate, con un margine comunque di tolleranza di due gradi. Significa che il riscaldamento potrà arrivare ad un massimo di 21 gradi e l’aria condizionata potrà partire da un minimo di 29. In questo modo – sostengono i promotori dell’emendamento approvato a Montecitorio – si può ridurre il consumo di metano di 4 miliardi di metri cubi all’anno. La norma, che come detto partirà dagli edifici pubblici, potrebbe essere estesa in un secondo momento a tutte le case e a tutti gli uffici».

 

Come ricordano gli esperti, «al giorno d’oggi, nelle abitazioni private, esiste un limite di 20 gradi in inverno con fasce di accensione specifiche dei termosifoni in base alle zone. Si va dal 15 ottobre a Milano e Bologna fino al primo dicembre a Palermo e Catania. Chi non rispetta il calendario rischia una multa fino a 3.000 euro».

Ma non solo: «Il Governo, inoltre, sta valutando la possibilità di ridurre il numero dei lampioni accesi e le ore di illuminazione nelle città, così come di porre dei limiti all’accensione della luce nelle parti comuni dei condomini (ad esempio nel cortile o nel giardino). Una misura che potrebbe far discutere: occorrerà tenere conto, infatti, della sicurezza nei quartieri in determinate zone e a certe ore della notte. Ma chi controllerà i limiti imposti dal 1° maggio? Bella domanda, visto che per verificare la temperatura da rispettare occorrerebbe andare da un singolo immobile all’altro. Nulla è stato deciso su questo fronte», concludono gli esperti.