Le autorità londinesi hanno attivato protocolli di intervento che scattano soltanto quando c’è un allarme terroristico. Temperature inusuali per l’Inghilterra ma non certo infernali come quelle del Mediterraneo
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Niente caldo, siamo inglesi. Le autorità londinesi sono letteralmente nel panico a causa dell’ondata di caldo che sta investendo l’Inghilterra. E potrebbe anche starci. Se non fosse che il termometro ha toccato “appena” i 32 gradi. Ma tanto è bastato per generare un forte allarme nella popolazione e nelle autorità. È quanto riferisce il corrispondente da Londra del Corriere della Sera, Luigi Ippolito, che descrive una «nazione nel panico più totale».
«In questi casi noi andremmo al mare – continua il suo articolo - loro hanno riunito il Cobra, il comitato per le situazioni d’emergenza (quello convocato di solito per i grandi attentati terroristici). Lo scenario è apocalittico (o almeno così lo dipingono). Ieri l’ufficio metereologico nazionale ha diramato un allarme in cui si mette in guardia dal pericolo di vita rappresentato dal grande caldo (avvertenza: in Inghilterra la soglia per dichiarare ufficialmente la “heatwave”, l’ondata di calore, è 25 gradi, cioè quello che da noi è tepore primaverile). I meteorologi hanno avvisato che ci saranno problemi sulle strade, le ferrovie, le forniture di acqua ed energia: “È probabile che saranno richiesti sostanziali cambiamenti nelle pratiche di lavoro e nelle routine quotidiane”».
Insomma, l’aria del vicino è sempre più fresca.