Martedì 20 giugno ricorre la giornata mondiale dal rifugiato promossa dalle Nazioni Unite. Lo ha ricordato il Papa all'Angelus. «Con grande tristezza e tanto dolore penso alle vittime del gravissimo naufragio avvenuto nei giorni scorsi al largo delle coste della Grecia. E sembra, sembra - ha sottolineato Papa Francesco - che il mare era calmo. Rinnovo la preghiera per quanti hanno perso la vita e imploro che sempre si faccia tutto il possibile per prevenire simili tragedie». 

Il Papa ha anche rivolto un pensiero agli studenti colpiti dal "brutale attacco" in Uganda e ha chiesto di «perseverare nella preghiera per la martoriata Ucraina che soffre tanto». All'inizio dell'Angelus il Pontefice aveva ringraziato per i messaggi ricevuti durante il suo ricovero al Policlinico Gemelli.

«Desidero esprimere la mia gratitudine per l'affetto, la premura, l'amicizia, questa vicinanza umana e spirituale è stata per me di grande aiuto e conforto». La voce del Papa è apparsa ancora debole anche se ha recitato regolarmente l'Angelus, in piedi, affacciato al balcone del Palazzo apostolico.