Gli effetti dell’autonomia differenziata sul Sud sono al centro dell’agenda politica da mesi. Tema difficile da ignorare nella visita che Giorgia Meloni ha programmato per oggi, 16 febbraio, in Calabria. E proprio sulla riforma Calderoli è arrivato un attacco frontale alla premier dalla segretaria del Pd Elly Schlein, in un’intervista a Repubblica. Per Schlein non c’è nessuna possibilità di dialogo col governo sull'autonomia differenziata, «e non per colpa nostra».

«Intanto non si è mai vista una patriota che spacca l’Italia - spiega -. Quella di Calderoli, votata dal partito di Meloni, è una riforma destinata a lacerare un Paese che invece ha un disperato bisogno di essere ricucito nelle sue fratture e diseguaglianze. Certifica che ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Pazienti di serie A e pazienti di serie B. Perché l’Autonomia differenziata mina l’accesso a servizi fondamentali come salute, scuola, trasporto pubblico locale».

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«Su questa legge non hanno messo un euro - prosegue - ma come fai a ridurre i divari territoriali che già pesano enormemente sul nostro Meridione senza investire dei soldi? In questo modo le regioni ricche saranno sempre più ricche e quelle in difficoltà arretreranno ancora. Persino Confindustria ha segnalato i pericoli di una riforma che permette di avere 20 diverse politiche energetiche, una per ogni regione. Se poi consideriamo la disastrosa condizione della Sanità al Sud, sempre più persone saranno costrette a emigrare per curarsi. Per non parlare della scuola: si potranno prevedere programmi e corsi differenti, con salari differenti. Avremo insegnanti che a parità di mansione e di lavoro sarebbero pagati diversamente: è il ritorno delle gabbie salariali. Un gigantesco passo indietro. Tra Lega e Fratelli d’Italia è in corso un baratto contro cui ci opporremo con tutte le nostre forze».

Sul fatto che l'autonomia differenziata rappresenti un “baratto” all'interno della maggioranza per arrivare al premierato, «le due riforme si tengono insieme, sono il frutto di un patto scellerato fra i sedicenti patrioti del nuovo millennio e i leghisti che non hanno mai abbandonato l’aspirazione secessionista. Noi al contrario crediamo che non possa esserci riscatto del Paese senza riscatto del Sud. E non possa esserci riscatto del Sud senza il riscatto di giovani e donne che hanno pagato di più il costo di diseguaglianze e precarietà. Ma perché l’aspettativa di vita di un bimbo che nasce a Reggio Calabria deve essere più bassa di uno che nasce a Bologna? Se aggiungiamo che il fondo perequativo delle infrastrutture al Sud è stato tagliato di 3,5 miliardi, si capisce qual è il disegno: affamare il Meridione e abbandonarlo al suo destino».