L'accusa ad Israele di non aver rispettato i termini dell'intesa. La risposta «totale violazione» della tregua. Il 9 febbraio giornata del “Golfo d'America”
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Donald Trump sull'Air Force One
Donald Trump afferma che i palestinesi non avrebbero alcun diritto al ritorno in base al suo piano per impossessarsi di Gaza. «No, non ne avrebbero, perché avranno alloggi molto migliori», ha detto Trump a Bret Baier in un estratto di una intervista a Fox News quando gli è stato chiesto se i palestinesi avrebbero avuto il diritto di tornare. «In altre parole, sto parlando di costruire un posto permanente per loro», ha spiegato.
Trump aveva già sostenuto di essere impegnato ad acquistare e controllare Gaza, ma che potrebbe concedere alcune aree ad altri Paesi del Medio Oriente così da aiutare nella ricostruzione. «Annuncerò dazi del 25% sull'acciaio e l'alluminio lunedì». Lo ha detto Donald Trump parlando con i giornalisti a bordo dell'Air Force One, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg. Martedì o mercoledì, inoltre, Trump annuncerà dazi reciproci che entreranno in vigore quasi subito.
Parlando alla Fox nel pre-game del Superbowl, è poi tornato a parlare del Canada che «farà molto meglio come 51/o Stato degli Usa», aggiungendo che «perdiamo 200 miliardi di dollari in sussidi al Canada». Il presidente statunitense ha poi proclamato il 9 febbraio come «il giorno del Golfo d'America» ed ha firmato la proclamazione a bordo dell'Air Force One, mentre il pilota lo interrompeva e faceva osservare ai passeggeri che stavano sorvolando proprio il Golfo del Messico, da lui recentemente ribattezzato.
Hamas, rinviato il prossimo rilascio degli ostaggi
Hamas afferma che ritarderà il prossimo rilascio degli ostaggi israeliani «fino a nuovo avviso». Hamas ha annunciato il rinvio a tempo indeterminato per il prossimo scambio di ostaggi-prigionieri in base all'accordo di tregua, accusando Israele di non aver rispettato i termini dell'intesa.
«Il rilascio dei prigionieri, programmato per sabato 15 febbraio 2025, sarà posticipato fino a nuovo avviso, in attesa del rispetto da parte dell'occupazione e dell'adempimento retroattivo degli obblighi delle ultime settimane. Riaffermiamo il nostro impegno nei confronti dei termini dell'accordo fintantoché l'occupazione vi aderirà», ha affermato in una dichiarazione Abu Ubaida, portavoce delle Brigate Ezzedine al-Qassam, ala armata di Hamas.
Israele definisce una "totale violazione" della tregua l'annuncio di Hamas sul ritardo nel rilascio degli ostaggi. A seguito dell'annuncio di Hamas di rinviare il prossimo rilascio degli ostaggi che era previsto per sabato, il ministro della Difesa Israel Katz ha annunciato di aver «ordinato all'Idf di prepararsi al massimo livello di allerta per qualsiasi possibile scenario a Gaza e di proteggere le comunità» di confine. Lo riporta il Times of Israel. «Non torneremo alla realtà del 7 ottobre», ha aggiunto, giudicando la mossa di Hamas «una violazione assoluta del cessate il fuoco».
Benjamin Netanyahu, parlando al plenum della Knesset durante un voto di sfiducia nei confronti del governo, ha affermato che «il presidente Trump ha presentato una visione nuova e rivoluzionaria per il giorno dopo Hamas» a Gaza e che «dopo un periodo difficile, siamo d'accordo con l'amministrazione statunitense su tutti gli obiettivi della guerra». Lo riporta Haaretz. Netanyahu si è poi rivolto ai membri dell'opposizione che lo stavano fischiando e ha detto: «Continuate a parlare del 'giorno dopo' e ora l'avete ottenuto. Il vostro problema è che non corrisponde alla narrazione di Oslo. Vi rifiutate di imparare».
Numerosi deputati sono stati espulsi, scrive il Times of Israel, per aver interrotto Netanyahu: l'opposizione ha fischiato e urlato contro il premier e alcuni parlamentari, tra cui Elazar Stern, Vladimir Beliak, Gilad Kariv e Merav Cohen, sono stati fatti uscire. Netanyahu ha affermato che Israele non è mai stato così forte e che il suo incontro con Trump è stato il più caloroso che abbia mai sperimentato nei suoi decenni di politica. «L'incontro storico con Trump è stato il più importante, il più amichevole e il più significativo» tra qualsiasi primo ministro israeliano con un presidente degli Stati Uniti, ha detto.