«Continueremo a lavorare per stabilizzare la situazione ed evitare un'ulteriore escalation. In questo spirito, chiediamo che l'Iran e i suoi alleati cessino i loro attacchi, e siamo pronti ad adottare ulteriori misure ora e in risposta a ulteriori iniziative destabilizzanti». Lo affermano i leader del G7 nella dichiarazione al termine della riunione in videoconferenza convocata dalla presidenza italiana.

«Con le sue azioni, l'Iran ha compiuto ulteriori passi verso la destabilizzazione della regione e rischia di provocare un'escalation regionale incontrollabile. Questo deve essere evitato», dichiarano ancora condannando «in modo inequivocabile e nei termini più forti l'attacco diretto e senza precedenti dell'Iran contro Israele. L'Iran ha lanciato centinaia di droni e missili verso Israele. Israele, con l'aiuto dei suoi partner, ha sconfitto l'attacco».

«Esprimiamo la nostra piena solidarietà e sostegno a Israele e al suo popolo e - aggiungono - riaffermiamo il nostro impegno per la sua sicurezza».

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Per «evitare un'ulteriore escalation» in Medio Oriente, i leader del G7 «hanno rivolto un appello per porre fine alla crisi a Gaza attraverso la cessazione delle ostilità e il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas». Lo riferisce il comunicato della presidenza italiana, spiegando che i leader hanno «garantito la prosecuzione dell'aiuto umanitario verso la popolazione palestinese».

«Rafforzeremo inoltre - si legge nella dichiarazione dei leader al termine del G7 - la nostra cooperazione per porre fine alla crisi a Gaza, anche continuando a lavorare per un cessate il fuoco immediato e sostenibile e per il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas, e forniremo maggiore assistenza umanitaria ai palestinesi bisognosi».

Il vertice in videoconferenza è durato poco meno di un'ora. «Un fatto positivo che l'attacco iraniano sia concluso. È stato bloccato da Israele con la collaborazione degli alleati. Si tratta di un atto da condannare assolutamente. Ora il nostro obiettivo come governo italiano che presiede il G7 fare di tutto per evitare l'escalation e i contendenti siano più prudenti», ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, su Rtl 102.5.

Il ministro israeliano Gantz: «Esigeremo un prezzo nel modo e nel momento che ci conviene»

«Costruiremo una coalizione regionale contro la minaccia dell'Iran ed esigeremo un prezzo nel modo e nel momento che ci conviene». Lo ha detto il ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz. «L'incidente non è finito - ha aggiunto - l'alleanza strategica e il sistema di cooperazione regionale che abbiamo costruito devono essere rafforzati». Poi ha sottolineato che Israele non ha ancora portato a termine «i suoi compiti: il ritorno delle persone rapite e l'eliminazione delle minacce per gli abitanti del nord e del sud». 

Il presidente Herzog: «Dall'Iran una dichiarazione di guerra, noi cerchiamo la pace»

«Questa è come una vera guerra, è una dichiarazione di guerra». Lo ha detto il presidente israeliano Isaac Herzog a Sky News, prima di aggiungere che Israele «è moderato, conosciamo le ripercussioni e abbiamo deliberazioni coi partner, valutiamo tutte le opzioni e sono fiducioso che faremo i passi necessari per proteggere il nostro popolo. Non cerchiamo la guerra».

«L'ultima cosa che Israele cerca in questa regione fin dalla sua creazione è la guerra, noi cerchiamo la pace», ha dichiarato Herzog aggiungendo che Hamas e gli alleati iraniani lo hanno reso quasi impossibile.

«Purtroppo tutto è iniziato il 7 ottobre, quando un altro alleato dell'Iran, Hamas, ha condotto un massacro incredibilmente brutale contro i cittadini israeliani e il resto è storia», ha detto, prima di invitare il mondo a collocare le azioni di Israele in questo contesto. «Naturalmente ascoltiamo sempre i nostri partner, rivediamo sempre tutte le nostre opzioni e faremo tutto il necessario per proteggere e difendere il nostro popolo», ha affermato. 

Teheran: «Non abbiamo le basi Usa come obiettivo»

«In un messaggio alla Casa Bianca stamane, abbiamo spiegato che l'attacco dell'Iran contro Israele è stata una risposta limitata e che noi non abbiamo come obiettivo cittadini americani e le basi Usa nella regione». Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, incontrando gli ambasciatori stranieri, secondo quanto riferisce la tv di Stato.

Allo stesso tempo, ha avvertito: «Colpiremo le basi Usa se verranno utilizzate per aiutare azioni di aggressione di Israele. Teheran non è alla ricerca di un'escalation e non ha intenzione di continuare le operazioni difensive contro Israele, ma se necessario, non esiteremo a proteggere i nostri interessi legittimi dell'Iran contro qualsiasi nuova aggressione».