«Amici, sono ancora indagato per “sequestro di persona”... Io NON cambio idea. Per il bene degli Italiani, con me i porti sono e rimangono CHIUSI!».

Scrive così il ministro dell’Interno Matteo Salvini dalla sua pagina facebook dopo aver appreso la notizia che il Tribunale dei ministri di Catania ha avviato l'istruttoria inserendolo nuovamente nel registro degli indagati per sequestro di persona, nell'ambito del caso della nave Sea Watch 3 bloccata per giorni al largo di Siracusa, a fine gennaio.

A lanciare l’annuncio dell'istruttoria - avviata dopo la richiesta di archiviazione presentata dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro – lo stesso vicepremier leghista, parlando a margine con i giornalisti alla Prefettura di Monza della nuova indagine che lo vede coinvolto.

«La Procura distrettuale della repubblica di Catania mi comunica di avere inviato al tribunale per i reati ministeriali gli atti del procedimento penale nei miei confronti per sequestro di persona», ha dichiarato Salvini.

 

«Possono processarmi altre 18 volte, non cambio idea»

«Ci risiamo – ha proseguito Salvini – questa volta il fatto lo avrei commesso dal 24 al 30 gennaio 2019 per una nave olandese intervenuta in acque libiche che se ne è fregata dell'alt e delle indicazioni del governo olandese. Ha messo a rischio la vita degli immigrati a bordo per arrivare in Italia con un gesto politico. Noi li abbiamo curati. Io ribadisco ai giudici che decideranno e ai colleghi ministri che i porti restano chiusi. Possono processarmi altre 18 volte, ma io non cambio idea».

Come ha riportato l'Adnkronos, il Tribunale dei ministri di Catania ha convocato per domani mattina il Prefetto di Siracusa, Luigi Pizzi. Sul caso dei migranti soccorsi dalla nave Sea Watch 3, la ong tedesca Sea Watch si era rivolta alla Corte europea dei diritti umani (Cedu) per chiedere «se il governo italiano, impedendo lo sbarco, abbia violato i diritti fondamentali delle persone soccorse in mare».

 

«Porti chiusi»: lo scontro tra Lega e M5S

«Rispetto il lavoro del collega di Maio che si occupa di lavoro, ma sui temi di controllo dei confini e di criminalità organizzata sono io a decidere», ha riferito a Monza il ministro dell'Interno Matteo Salvini, rispondendo al ministro del Lavoro secondo il quale la chiusura dei porti è una soluzione «solo temporanea».

«Se il ministro Di Maio e Trenta la pensano in modo diverso lo dicano in Cdm e faremo una franca discussione - ha proseguito - I porti con me rimangono indisponibili chiusi e sigillati ai mercanti di esseri umani».

«Oggi vedo che la Lega e qualche movimento di estrema destra sono partiti all'attacco della sottoscritta. Posso invitarli tutti da me, al ministero, così gli spiego un po' di diritto internazionale e magari capiscono cosa possono produrre i loro toni aggressivi sulla Libia». Lo dice il ministro della Difesa Elisabetta Trenta sottolineando poi il «paradosso» che «gli stessi che gridano alla guerra, dalla Lega a Fdi, sono gli stessi che fanno propaganda sui migranti». « Chi fugge oggi dalla Libia è un rifugiato», ha sottolineato Trenta.